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Trieste: a 18 anni fa il bullo contro un ragazzino, imposto il divieto di avvicinamento

Il giovane per due mesi ha minacciato verbalmente e anche picchiato un ragazzo minorenne, al quale ha anche estorto del denaro.
A cura di D. F.
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Un ragazzo di 18 anni è indagato per atti persecutori, tentata estorsione e percosse nei confronti di un minorenne, la sua vittima. A ricostruire la vicenda sono state le indagini coordinate dalla procura di Trieste, che si sono concluse con il divieto, per B. G. – queste le iniziali del diciottenne indagato  – di avvicinarsi ai luoghi frequentati dal giovane offeso. Ad emettere il provvedimento è stato il Gip di Trieste.

La vittima è un ragazzo minorenne che è stato preso di mira con continui atti vessatori e persino reiterate richieste di denaro. A partire dalla fine dell'estate, il giovane ha iniziato a ricevere numerosissimi messaggi minatori sui social network. A inviarglieli era il 18enne, che ha perfino millantato di avere conoscenze nelle forze dell'ordine, e di essere egli stesso un agente di polizia.

Le intimidazioni non si sono fermate alla sfera virtuale: il ragazzino è stato infatti avvicinato in strada, spinto contro un muro e picchiato. Come se non bastasse dopo alcuni giorni è stato pedinato, minacciato e fatto oggetto di continue richieste di denaro, fino a quando il bullo ha cominciato perfino ad appostarsi davanti alla scuola della sua vittima. Nel corso di uno degli episodi accertati dai carabinieri, il bullo non ha demorso neppure di fronte all'arrivo della madre della vittima, cui ha chiesto del denaro, precisando che "avrebbe picchiato il ragazzo colpendolo con un pugno, per averlo fatto arrabbiare". Neanche l'arrivo di una volante della polizia è stato sufficiente per placare gli intenti violenti del 18enne.

Secondo il gip il "bullo" ha agito come un vero e proprio stalker, considerando che per due mesi la sua vittima è stata costretta a cambiare abitudini di vita.  Da qui il provvedimento, che è stato notificato al ragazzo lo scorso 18 novembre. "Laddove tali atteggiamenti dovessero protrarsi – precisa la nota della questura – B. G. rischia un aggravamento, con l’applicazione di misure detentive".

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