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Treviso, rientrano dalle ferie e vengono licenziati dall’azienda edile: “Personale azzerato”

Un’azienda edile di Loria, in provincia di Treviso, ha avviato la pratica di licenziamento collettivo per tutti e 24 i suoi lavoratori dipendenti, lasciati a casa da un giorno all’altro e senza il pagamento di mensilità e arretrati in sospeso. L’annuncio poco prima delle ferie: “Abbiamo passato l’estate più brutta della nostra vita per non parlare delle notti insonni”.
A cura di Ida Artiaco
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Personale azzerato, da un giorno all'altro. È quanto successo in una azienda edile del trevigiano, i cui operai sono stati licenziati in massa al termine di lunga vicenda cominciata lo scorso mese di agosto. Lo riporta il quotidiano "Il Gazzettino". In tutto, sono stati lasciati a casa 24 dipendenti, di cui una decina impiegati negli uffici, gli altri operativi nei cantieri. La ditta, Andreola Costruzioni, con sede legale a Bessica, aveva informato i lavoratori delle sue intenzioni lo scorso mese di agosto, poco prima delle ferie. "Abbiamo passato l'estate più brutta della nostra vita per non parlare delle notti insonni", hanno raccontato alla stampa locale alcuni di loro. Era il 3 agosto, quando è stato spiegato loro che era già stata avviata la pratica di licenziamento collettivo.

Rientrati il 5 settembre, è stata loro consegnata la lettera di licenziamento ufficiale, con cui Andreola ha confermato la decisione di cessare l’attività con personale dipendente. La scelta è stata spiegata durante un’assemblea a cui hanno partecipato i rappresentanti sindacali di Cgl, Cisl e Uil, che avevano preso parte anche a precedenti riunioni aziendali per trovare un accordo sul pagamento dei crediti spettanti ai lavoratori. Intanto, a Loria, il paese dove si trova la fabbrica, si vocifera sulle trattative che dovrebbero essersi ormai concluse per la cessione dell’impresa Andreola ad un noto imprenditore del vicentino, anche se fino a ieri, mercoledì 10 ottobre, gli stessi sindacati non ne erano ancora stati messi a conoscenza.

Ciò che ora preoccupa di più gli ex dipendenti sono anche e soprattutto i crediti, dal momento che da mesi nessuno percepiva stipendio. E, oltre alle mensilità in sospeso, stanno attendendo notizie sul versamento degli arretrati, tra cui quattordicesime e il trattamento di fine rapporto. Prima di consegnare la formale lettera di licenziamento ai dipendenti, Andreola aveva proposto un accordo in cui un’altra azienda si impegnava ad assumere tutti i lavoratori nell’arco di sei mesi. Ma i dipendenti, assistiti dai sindacati e consigliati da un legale, avevano rilevato un problema, e cioè che avrebbero dovuto liberare entrambe le società dall'onere di pagare gli arretrati. "Alcuni di noi hanno contattato degli avvocati che ci hanno detto che l’accordo era incongruo – affermano alcuni al Gazzettino -. Ecco perché non l’abbiamo firmato". Per molti di loro l'unica strada da percorrere è quella legale per vedere riconosciuti i propri diritti.

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