1.477 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Traffico di rifiuti in Toscana. Un indagato intercettato: “I bambini? Che muoiano”

“Ci mancavano anche i bambini che vanno all’ospedale, che muoiano”. E’ quanto detto da uno degli indagati nell’inchiesta su un importante traffico illecito di rifiuti in Toscana.
A cura di Davide Falcioni
1.477 CONDIVISIONI
Immagine

"Ci mancavano anche i bambini che vanno all'ospedale, che muoiano". Sono state queste le parole usate da uno degli indagati nell'inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Firenze per traffico illecito di rifiuti, che oggi ha portato all'arresto di sei persone, parlando dei rischi di stoccare abusivamente rifiuti pericolosi in una discarica situata vicino a una scuola. "Non mi importa nulla dei bambini che si sentono male – prosegue l'uomo senza sapere di essere intercettato -, io li scaricherei in mezzo alla strada i rifiuti". Secondo gli inquirenti sarebbero quasi 200mila le tonnellate smaltite abusivamente in due discariche della provincia di Livorno, tra il 2015 e il 2016, dalla presunta organizzazione criminale al centro dell'inchiesta della Dda. In questo modo, secondo gli investigatori, sarebbero stati realizzati profitti illeciti per 26 milioni di euro, omettendo tra l'altro di versare 4,3 milioni di euro di ecotasse alla Regione Toscana. Stando a quanto ricostruito, i rifiuti speciali, in non pochi casi pericolosi e nocivi, venivano mescolati con altri e mascherati come ordinari, per abbattere i costi di smaltimento. I sigilli sono scattati per due ditte di Livorno attive nel settore del recupero e del trattamento dei rifiuti, la Lonzi Metalli srl e la Rari srl. Da queste società i rifiuti sarebbero transitati in due discariche del Livornese gestite da due aziende a partecipazione pubblica, la Rea di Rosignano Marittimo e la Rimateria di Piombino. Tra i rifiuti che arrivavano in discarica passando per ordinari e innocui, materiali nocivi come stracci imbevuti di sostanze tossiche, filtri olio motore e toner.

In provincia di Livorno è stato anche eseguito il decreto del gip fiorentino, di sequestro preventivo di tutti i beni aziendali di due importanti società operanti nel settore dei rifiuti. L'ordinanza del giudice per le indagini preliminari, oltre ad avere applicato le misure cautelari coercitive, ha disposto l'interdizione per un anno da qualsiasi attività professionale riguardante il settore dei rifiuti per altri cinque indagati che attualmente rivestono cariche di vertice presso impianti di trattamento, discariche e aziende di trasporto rifiuti. Le indagini, iniziate dall'ex corpo forestale dello Stato nel marzo 2015 per conto della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, sono state coordinate dal dottor Ettore Squillace Greco ora affiancato dal Dottor Giulio Monferini e si sono svolte con la collaborazione tra le procure di Firenze e di Livorno.

1.477 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views