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Torino, immigrato insultato e picchiato con una bottiglia: “Vai a casa, negro di merda”

Pape Bassirou Tine, ventenne di origine senegalese, è stato insultato e picchiato lunedì pomeriggio mentre ara alla stazione ferroviaria di Avigliana. Carabinieri sulle tracce di cinque ragazzini tra i 20 e i 23 anni.
A cura di Davide Falcioni
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Pape Bassirou Tine, un ragazzo di 20 anni di origini senegalesi che da tempo vive in Italia e gioca con una squadra de promozione della provincia di Torino, ha subito un'aggressione da parte di alcuni giovani nei pressi della stazione di Avigliana, in Val di Susa. I fatti si sono verificati lunedì pomeriggio, e a raccontarli è stata la stessa vittima con un post pubblicato sul suo profilo Facebook: "Vivo in Italia da tempo ma non mi era mai accaduta una cosa del genere", ha spiegato Pape, aggiungendo che a proferire gli insulti erano ragazzi di 20/23 anni "che mi hanno urlato ‘negro di merda, torna a casa tua'. Io mi sono voltato a chiedere loro se ce l'avessero con me, ma il più grande di loro dopo avermi mandato a fanculo mi ha dato un pugno in faccia". Non solo: perché alla lite si è aggiunto un altro ragazzo che ha colpito Pape con una bottiglia di vetro, provocandogli una profonda ferita a un orecchio.

La vittima delle violenze ha sporto denuncia ai carabinieri, che ora sono sulle tracce dei responsabili dell'aggressione: "Voglio giustizia", ha dichiarato ancora Pape, annunciando che non si fermerà fino a quando i responsabili non verranno identificati e indagati: "Sui giornali si legge ogni giorno che sono gli stranieri a commettere reati, ma non è vero", ha scritto sempre nello stesso lungo post su Facebook.

Intervistato da Fanpage.it ha anche raccontato che subito dopo aver subito l'aggressione nessuno è accorso in suo aiuto: "Mi è andata bene. Se con quel bicchiere mi avessero tagliato la gola ora non potrei raccontarvi questa storia. Chiedo solo che venga fatta giustizia. Non avevo mai avuto paura di vivere in Italia, ma dopo quello che mi è accaduto sì, ho paura e non mi sento sicuro". Le ricerche degli aggressori sono ancora in corso,

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