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Tifone Filippine, Onu ammette: “Gente abbandonata, aiuti troppo lenti”

Anche la responsabile degli aiuti dell’Onu ammette che ci sono ritardi nei soccorsi alla popolazione colpita dal tifone nelle filippine che resta senza cibo ed è disperata.
A cura di Antonio Palma
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Dopo diversi giorni dal passaggio del terribile tifone sulle Filippine, il Paese asiatico è ancora nel caos con i superstiti lasciati a se stessi senza aiuti umanitari, cibo e un tetto dove dormire e che ha scatenato in alcuni casi anche violenti saccheggi . La situazione drammatica nelle Filippine è stata denunciata oggi anche dal responsabile Onu per le operazioni umanitarie, Valerie Amos, che ha ammesso che gli aiuti alle vittime del tifone nelle Filippine procedono troppo a rilento e che la popolazione al momento "è abbandonata in una situazione disperata". "Siamo tutti estremamente scioccati dal fatto che siamo arrivati al sesto giorno e non riusciamo raggiungere tutti" ha detto Valerie Amos, spiegando che purtroppo per il momento a causa della distruzione delle vie di comunicazione gli aiuti non sono giunti proprio lì dove "le persone ne hanno un disperato bisogno". "Spero che entro 48 ore la situazione possa cambiare in modo significativo" ha auspicato la funzionaria dell'Onu, sottolineando "è servito troppo tempo per raggiungere i superstiti, ora la nostra priorità immediata è assicurare la distribuzione degli aiuti in tempi rapidi".

Si recuperano i cadaveri – Difficoltà consistenti a causa dei detriti provocati dal tifone sulle Filippine ci sono anche per recuperare i cadaveri che ormai da giorni giacciono nelle strade delle aree colpite. Le squadre di soccorso presenti a Tacloban, la capitale della provincia di Leyte, quella più colpita dal passaggio del tifone sule Filippine, cercano di farsi largo tra le macerie scavando a mano nel fango per recuperare i corpi di quanti hanno perso la vita nel disastro. I morti accertati per il momento sono 2.357 anche se all'appello mancano ancora molte persone considerate disperse.

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