Tifone Filippine: aumentano i saccheggi, scontri a fuoco tra polizia e sciacalli
A cinque giorni dal passaggio distruttivo del tifone Haiyan sulle Filippine, nel Paese asiatico è sempre più caos con il numero di saccheggi in aumento e il bilancio dei morti che resta impreciso. La disperazione dei superstiti del tifone che chiedono cibo, acqua e medicine regna sovrana tra le macerie e non mancano episodi inquietanti. In alcuni casi infatti cittadini in cerca di acqua hanno dissotterrato le condutture idriche mentre altre persone sono morte nel corso di un saccheggio in un deposito governativo di riso che ha provocato il crollo parziale dell'edificio già pericolante per le conseguenze del tifone sulle Filippine. Gli agenti inviati dal governo sul posto per riportare l'ordine stanno avendo diverse difficoltà nel contenere i saccheggi che ora si stanno indirizzando verso le case private dopo che magazzini e negozi sono stati già tutti depredati. In un caso c'è stato un vero e proprio scontro a fuoco tra le forze dell'ordine e uomini armati che tentavano di saccheggiare negozi di alimentari nel villaggio di Abucay, uno dei centri più colpiti dal tremendo tifone nelle Filippine.
Intanto il bilancio ufficiale delle vittime del tifone è salito a 2.275 morti mentre i feriti sono oltre tremila e gli sfollati circa 6mila, ma sono migliaia ancora i dispersi, lo ha riferito l'agenzia nazionale filippina per le emergenze. Le autorità locali delle zone più colpite dal tifone nelle Filippine lamentano però che nonostante gli sforzi ad oggi solo il 20% della popolazione sta ricevendo aiuti mentre gli altri sono lasciati al loro destino. Buone notizie invece arrivano per quanto riguarda gli italiani nelle Filippine. La Farnesina ha comunicato infatti che le autorità italiane sul posto sono riuscite a contattare quattro dei 12 italiani che mancavano all'appello avvertendo che nel Paese le ricerche sono ostacolate da grossi problemi di comunicazioni telefoniche e infrastrutturali.