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Terrorismo e tratta migranti, “pentito” fa scattare blitz: arresti tra Sicilia e Lombardia

I Carabinieri stanno eseguendo 15 fermi disposti dalla dda del capoluogo siciliano. L’organizzazione criminale gestiva viaggi a bordo di natanti veloci di gruppi di migranti tra Tunisia e Italia. L’inchiesta nasce dalla collaborazione di un tunisino coinvolto nell’attività della banda: avrebbe deciso di parlare per evitare che ci si ritrovasse con “un esercito di kamikaze in Italia”.
A cura di Susanna Picone
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Le dichiarazioni di un tunisino alla Dda di Palermo hanno portato a un'operazione che ha consentito di scoprire una banda che sarebbe stata dedita alla tratta di migranti, al terrorismo e al contrabbando di sigarette per finanziare altre attività tra cui anche l'espatrio di soggetti ricercati in Tunisia per reati legati al terrorismo. Con queste accuse i carabinieri del Ros di Palermo stanno eseguendo tra Sicilia e Lombardia, nelle province di Palermo, Trapani, Caltanissetta e Brescia, quindici fermi disposti dalla Dda del capoluogo siciliano. Uno dei fermati, colui che ha collaborato con i pm perché ha detto che temeva che ci si ritrovasse con “un esercito di kamikaze in Italia”, avrebbe anche istigato al terrorismo, invocato la morte in nome di Allah e fatto apologia dello Stato islamico attraverso i social. Il tunisino ha raccontato di essere a conoscenza dell'esistenza di una organizzazione criminale che gestiva un traffico di esseri umani, era dedita al contrabbando di tabacchi e aiutava a espatriare soggetti ricercati in Tunisia per reati legati al terrorismo. Su Facebook sono state trovati video e foto che inneggiavano all'Isis e immagini di decapitazioni.

Pm: "Minaccia alla sicurezza nazionale" – La banda si finanziava attraverso i viaggi organizzati clandestinamente: con 2500 euro si potevano raggiungere le coste trapanesi a bordo di gommoni veloci. Per i pm di Palermo, che hanno disposto i fermi, la banda rappresenta “una minaccia alla sicurezza nazionale perché in grado di fornire un passaggio marittimo sicuro e celere particolarmente appetibile per persone ricercate dalle forze di sicurezza tunisine o sospettate di connessioni con formazioni terroristiche”. Gli indagati devono rispondere a vario titolo di istigazione a commettere delitti in materia di terrorismo, associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, ingresso illegale di migranti nel territorio nazionale ed esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria con l'aggravante della transnazionalità.

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