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Terremoto, l’Emilia continua a tremare. Oggi arriva Napolitano

Nella notte altre otto scosse, la più forte di magnitudo 3.2 avvertita nelle zone di Mantova, Reggio e Modena. Oggi è la giornata di Giorgio Napolitano che visiterà le terre colpite, incontrerà i governatori di Emilia, Lombardia e Veneto e discuterà della drammatica situazione economica post-sisma.
A cura di Biagio Chiariello
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Terremoto l Emilia continua a tremare Oggi arriva Napolitano

L'Emilia continua a tremare. Stanotte, l'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato una altra serie di scosse. La più forte, di magnitudo 3.2,  è avvenuta alle 3.47, a una profondità di 8,3 km, avvertita distintamente nelle province di Mantova, Reggio Emilia e Modena. L'ultima, di magnitudo 2.2, è stata registrata alle 8.01 nella provincia di Modena. Immediati i controlli da parte della Protezione Civile, ma al momento non si registrano alcune danne a persone o cose. C'è da dire che nella notte, una scossa di magnitudo 2.7 è stata avvertita anche in Calabria, nella Valle del Crati, e ha interessato la provincia di Cosenza, in particolare i comuni di Tarsia, San Lorenzo del Vallo e San Marco Argentario. Anche in questo l'evento sismico, avvertito dalla popolazione, non ha causato feriti o crolli.

La visita del Presidente Napolitano – Oggi Giorgio Napolitano sarà in Emilia per «per esprimere sostegno e partecipazione alle popolazioni colpite duramente dal recente sisma». Lo ha annunciato lo stesso Presidente della Repubblica parlando al Cnel in occasione dell'assemblea generale annuale dell'organizzazione mondiale degli agricoltori. Napolitano incontrerà prima i governatori delle regioni toccate dal sisma, Vasco Errani (Emilia Romagna), ma anche Roberto Formigoni (Lombardia) e Luca Zaia (Veneto). Quindi vedrà il consiglio regionale, i sindaci dei Comuni colpiti dal terremoto, i parlamentari, le forze dell’ordine, il cardinale Carlo Caffarra. Dopo un pranzo col Prefetto Angelo Tranfaglia, il Capo dello Stato raggiungerà quindi le zone terremotate, tra le quali le tendopoli di Mirandola e Crevalcore. Qui, parteciperà a un dibattito sulla situazione economica del dopo-terremoto, all’interno di una struttura nel centro sportivo della cittadina.

I danni all'economia – Proprio sui danni all'economia causati dal sisma si stanno facendo i primi conti. Il bilancio in Emilia parla di «almeno 500 aziende con gravi lesioni, 10 mila posti di lavoro a rischio e la minaccia che si perdano filiere importanti». Lo ha riferito ieri il presidente di Confindustria Squinzi. Previsto «uno stop alla produzione di 4-6 mesi». Il tutto, ovviamente, salvo altre scosse forti. Secondo Squinzi «nell'area si produce un po' più dell'1% del nostro Pil, rischiamo quindi di perdere qualche frazione di punto di Pil soltanto a causa del terremoto».

Le nuove cifre del terremoto – Anche la Protezione Civile ha fornito le proprie cifre sul terremoto. 5.000 sono le persone messe in campo dallo stesso Dipartimento nazionale guidato da Franco Gabrielli. In Emilia Romagna sono oltre 14.000 gli sfollati, assistiti in 34 tendopoli, in 48 strutture al coperto e negli alberghi e nei campeggi messi a disposizione attraverso la convenzione stipulata con Federalberghi e Asshotel. 2.600 sono invece gli accertamenti fatti dai tecnici negli edifici pubblici e privati toccati dal sisma. Di questi, poco meno di 900 sono stati dichiarati inagibili. Il bilancio delle vittime è invece salito a 26, dopo la morte due donne, Sandra Gherardi, 46 anni di Cento (Ferrara), e Liviana Latini, 65 anni di Cavezzo (Modena), che da una settimana lottavano contro le ferite subite dopo il terremoto del 29 maggio. I feriti sono 350, alcuni dei quali ancora gravi negli ospedali.

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