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Tav, Matteo Salvini gela i 5S: “Nessuno stop, faremo Piano Marshall sulle opere pubbliche”

Secondo il ministro degli Interni Matteo Salvini “si va avanti con la Tav. Ma in una fase di rallentamento generale dell’economia, dalla Cina alla Germania, dobbiamo rilanciare con un grande piano di opere pubbliche, in cui rientra la Tav insieme all’ apertura e allo sviluppo di 400 progetti, da Nord a Sud”. E lancia “un grande Piano Marshall sulle opere pubbliche”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Nessuno stop. Un conto sono le parole, un conto sono i fatti. L'intesa si trova sempre. Così è stato in questi otto mesi. E sarà così anche stavolta". Il vicepremier Matteo Salvini, in un'intervista sul ‘Messaggero' e ‘Mattino', ha replicato alla presa di posizione di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista sulla Torino-Lione. E nel governo giallo-verde è ancora scontro. "Il mio tono è quello del pragmatismo. Si può risparmiare un miliardo tramite alcune modifiche e si può rivedere in questo senso il progetto, come dice il contratto di governo, e non vedo grandi problemi".

"Non solo – ha sottolineato Salvini – si va avanti con la Tav. Ma in una fase di rallentamento generale dell'economia, dalla Cina alla Germania, dobbiamo rilanciare con un grande piano di opere pubbliche, in cui rientra la Tav insieme all' apertura e allo sviluppo di 400 progetti, da Nord a Sud". È quello che chiama "un grande Piano Marshall sulle opere pubbliche", da affiancare "manutenzione degli ospedali e delle scuole". E per quanto riguarda le risorse, ha detto: "Nelle casse dei Comuni i soldi ci sono. Un po', con la manovra economica, li abbiamo liberati e finalmente i sindaci possono spenderli".

Questa mattina, prima di un comizio a Campli per le elezioni regionali in Abruzzo, a chi gli chiedeva se l'indecisione di Luigi Di Maio sul voto per il caso Diciotti fosse una leva per ottenere un via libera sul Tav, Salvini ha risposto così: "Non siamo al mercato, io ti dò questo tu mi dai quello, è roba di vecchi governi, non ho bisogno di aiutini, ho fatto il ministro, io blocco gli sbarchi, sveglio l'Europa e fermo i morti e le partenze, l'ho fatto, lo farò, poi sulla Tav aspettiamo i numeri". 

E ancora: "Decidono gli italiani, che hanno bisogno di viaggiare di più, di inquinare di meno, di spendere di meno. Non rispondo alle polemiche, il tempo lo investo lavorando e credo che il Governo, come ha fatto in questi mesi, troverà la soluzione migliore, perché lasciare 20 chilometri di buco sotto a una montagna non mi sembra utile né agli italiani né a nessun altro. C'è bisogno di viaggiare di più e meglio, se un'opera mi costa meno finirla che fermarla è evidente dove sta la ragione. Però, ripeto, col buon senso l'accordo si trova". 

L'urgenza di realizzare la Tav è fortemente sentita nelle Regioni del Nord: "Salvini al cantiere della Tav non è stata una provocazione ma un semplice atto di coerenza. La Lega non ha mai cambiato idea: l'opera va fatta", ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia, intervistato dal ‘Corriere della Sera'. Se il no "è una scelta politica, lo si dica ad alta voce, senza perdere altro tempo. Noi siamo disponibili a ragionare sul come farla, ma che si debba realizzare non si discute. Per la gente del Nord uno stop sarebbe inaccettabile". Sull'analisi costi-benefici, ha detto: "quando fu costruita l'Autostrada del Sole solo un italiano su 10 aveva l'auto. Se avessero guardato solo ai benefici immediati non l'avrebbero mai fatta".

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