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Svuotacarceri all’esame della Camera, tutte le novità previste dal DL

Sul testo sono state presentante circa 450 proposte di modifica, per la maggiore della Lega Nord. Il via libera dovrebbe arrivare comunque già oggi. Botta e risposta tra l’esponente del Carroccio, Buonanno, che parla in dialetto, e Giachetti, vicepresidente di turno.
A cura di Biagio Chiariello
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Alla Camera è cominciato l’esame degli emendamenti del DL “svuota carceri”. Il provvedimento dovrebbe ricevere il via libera dell’assemblea nella giornata di oggi, ma sono state presentate circa 450 proposte di modifica, per la maggior parte firmate dalla Lega Nord. Il Carroccio ha intenzione di contrastare duramente il decreto già varato in Senato. In particolare, nel corso delle votazioni sulle varie misure da approvare, il leghista Gianluca Buonanno ha detto che "un miliardo e mezzo di euro per mantenere 25 mila stranieri venuti in Italia per delinquere è folle. Bisogna rimandarli a casa". Buonanno è stato poi ripreso dal vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti, anche perché pretendeva di volersi esprimere in dialetto ‘lumbard'. "No, no. Me lo dica in italiano", la replica severa di Giachetti, "a Montecitorio si parla italiano. Non in dialetto". Sarcastico l'esponente della Lega: "Ma come, qui a Roma voi parlate in dialetto. Con questo provvedimento  ‘nduma i numer'". A questo punto è intervenuto pure Gianluca Pini, vicecapogruppo della Lega Nord, difendendo  "la libertà espressiva del collega" visto che "più e più volte quest'aula ha visto interventi in lingue locali".

Oltre ai leghisti però, qualche scaramuccia si segnala anche tra Andrea Colletti (M5s) e Maurizio Bianconi del Pdl, a proposito dell'emendamento di quest'ultimo che ha detto del grillino eliminava una norma "salva Previti e salva Berlusconi". Al che Bianconi è andato in escandescenza. Giachetti ha richiamato all'ordine, ma Colletti ha rincarato la dose, dicendo: "Presidente, fate togliere la sambuca dalla buvette la mattina…". Bianconi non ci ha visto più e, iracondo, ha abbandonato l'Aula, tra gli applausi beffardi dei deputati del Movimento 5 Stelle.

Le novità previste dal dl dopo il passaggio in commissione Giustizia di Montecitorio, elencate da Repubblica.

Arresti domiciliari – L'articolo 1 del decreto legge introduce modifiche al codice di procedura penale, relativamente alla disciplina degli arresti domiciliari e a quella della sospensione dell'ordine di esecuzione delle pene detentive. Ora sarà il giudice a stabilire il luogo degli arresti domiciliari in modo da assicurare le esigenze di tutela della persona offesa dal reato

Custodia cautelare –  Reintrodotta la custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari per chi è accusato del reato di stalking, ma anche per i reati di finanziamento illecito ai partiti, falsa testimonianza e abuso d'ufficio.

Liberazione anticipata – Per i detenuto per cui non vi sia una particolare necessità del ricorso alle forme carcerarie più forti, il provvedimento interviene sulla cosiddetta "liberazione anticipata", istituto che premia con una riduzione di pena (pari a 45 giorni per ciascun semestre) chi tiene una condotta regolare in carcere e partecipa fattivamente al trattamento rieducativo.

Lavori di pubblica utilità. Con il dl svuotacarceri viene ampliata la possibilità per il giudice di ricorrere, al momento della condanna, a una soluzione alternativa al carcere, costituita dal lavoro di pubblica utilità. Questa misura, prevista per i soggetti dipendenti da alcol o stupefacenti, fino ad oggi poteva essere disposta per i soli delitti meno gravi in materia di droga, mentre con il provvedimento potrà essere disposta per tutti reati commessi da questa categoria di soggetti.

Recidivi, niente semilibertà – Niente più benefici come la semilibertà e l'affidamento ai servizi sociali ai recidivi. L'emendamento è stato approvato con il no di Sel e l'astensione dell'M5s. La modifica del testo è stata sostenuta dalla Lega.

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