Svizzera: guardie fermano conducente Bla-Bla Car per controllare solo il passeggero nero
"Tu rischi molto a portare questo genere di persone". A pronunciare queste parole sarebbe stata una Guardia di Confine nei confronti di un ragazzo italiano di 24 anni che nella sua auto trasportava un giovane africano e si accingeva ad attraversare il traforo del Gran San Bernardo. Stando a quanto raccontato dall'automobilista, che frequenta un master di musica a Losanna e tutte le settimane usa il carpooling Bla Bla Car per ammortizzare i costi e condividere il viaggio con altri ragazzi, dieci giorni fa sarebbe rimasto fermo oltre un'ora per una perquisizione dettagliatissima della sua macchina e dei bagagli. Solo uno dei passeggeri, di origini africane, sarebbe però stato trattenuto per lungo tempo. "A tutti gli altri, me compreso – ha spiegato il conducente a Repubblica – hanno chiesto solo i documenti e al massimo patente e libretto". Ben diverso il trattamento riservato all'"ospite": dopo essere stato fatto scendere è stato condotto in ufficio, perquisito e sottoposto a un esame antidroga.
"Perché non ho ricevuto lo stesso trattamento? – si chiede il conducente -. Il loro, poi, è stato un comportamento intimidatorio. Non c’era ragione di trattenerci per più di un’ora. Nessuno ha potuto reagire altrimenti ci avrebbero costretto a rimanere lì per tutta la notte". Quando l'automobilista ha chiesto ai pubblici ufficiali se ci fossero stati problemi, la risposta che ha ottenuto è stata vaga: "Ci hanno chiesto per quale motivo fossimo diretti in Svizzera. Tre di noi hanno spiegato che andavamo a studiare, il quarto ragazzo, quello controllato, ha detto che stava andando a trovare un amico. L’agente mi ha guardato e mi ha detto: ‘Lo vedi qual è il problema'". Come se non bastasse l'agente, dopo aver fatto tintinnare le manette, avrebbe chiesto: "Come le chiamate queste in Italia? Manette? Non so se oggi non vi mettiamo le manette".