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Stupra due fratellini, 86enne condannato ma non andrà in carcere: “Ormai è vecchio e malato”

John Joe Kiernan, classe 1932, è stato condannato per aver violentato due bambini dell’età di quattro e dieci anni ad Armagh nell’Irlanda del Nord. I fatti risalgono a quando l’anziano aveva circa trent’anni, negli anni Sessanta. E c’è da dire che l’uomo era già stato condannato per violenza su minore. Il giudice ha perciò deciso di risparmiargli il carcere…
A cura di Biagio Chiariello
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John Joe Kiernan aveva circa 30 anni quando violentò due fratelli di dieci e quattro anni ad Armagh nell’Irlanda del Nord. L’uomo è stato riconosciuto colpevole, ma non farà un solo giorno dietro le sbarre degli oltre 5,4mila (15 anni) che avrebbe dovuto trascorrere in carcere. Kiernan ha 86 anni: “Ormai è troppo vecchio e malato, la detenzione è inutile” hanno affermato i giudici. Come scrivono i tabloidi inglesi, le due vittime, che ora hanno più di cinquanta anni, hanno avuto il coraggio soltanto ora di denunciare la violenza subita. L’anziano peraltro, in passato, era già stato condannato per reati simili: nel 2005, infatti, una sentenza lo riconobbe colpevole di aver violentato tre ragazzini e una ragazzina in un periodo compreso tra il 1963 e il 1973. Oggi, per dei fatti ancora precedenti, Kiernan è stato condannato nuovamente, con una pena complessiva di 15 anni. A causa dell'età avanzata e dei problemi di salute (l'anziano soffre di diabete e in passato è stato operato al cuore), i magistrati hanno comunque deciso di non punirlo con il carcere.

Di fronte alle accuse, Kiernan aveva ammesso di aver toccato i bambini, negando però gli assalti, gli stupri orali e lo stupro con penetrazione. In seguito ha sostenuto di "non avere ragione nella testa", aggiungendo: "Ero ossessionato dal sesso, non sapevo come smettere". In una delle dichiarazioni di impatto in tribunale, una delle vittime (che hanno preferite restare anonime) ha detto che l'azione di Kiernan “ha distrutto la sua innocenza infantile e danneggiato la sicurezza della nostra casa di famiglia”. Anche mio fratello “si è portato con sé quello che gli è stato fatto per 60 anni”, ma dopo aver deciso di rendere pubblico quanto subito, ha ricevuto "un sostegno eccezionale". Ha detto di aver trovato “molto stressante” parlare a sua moglie dell'abuso, ma ora si sente sollevato e realizza "che non è colpa sua".

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