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Strangola la moglie fingendo un suicidio. Poi confessa tutto ad una donna al pub

Derek Potter, 64enne gallese, è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie avvenuto lo scorso aprile. L’uomo aveva fatto credere che la donna si fosse impiccata, ma durante un chiacchierata con una sua collega 32enne in un pub, ha finito per confessare tutto…
A cura di Biagio Chiariello
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Natalia Mikhailoea-Kisselevskaia
Natalia Mikhailoea-Kisselevskaia

Ha finto il suicidio della moglie per poi confessare in un pub di averla “strangolata”. Ora Derek Potter, 64 anni, di Mumbles, Swansea, in Galles del Sud, è stato condannato all’ergastolo. L’uomo ha cercato di coprire l’omicidio fingendo che la moglie Lesley si fosse impiccata nella loro abitazione. Inizialmente la polizia ha trattato la morte della signora Potters come sospetta, rilasciando la salma per il funerale. Ma una settimana prima che la 66enne venisse cremata, Potter ha confessato di averla uccisa mentre stava chiacchierando in un pub.

Secondo quanto si legge su Metro, il 64enne costruttore stava parlando con una collega, Natalia Mikhailoea-Kisselevskaia. Le ha rivelato tutto, prima di chiederle di trasferirsi da lui. "Avevamo bevuto poche birre, quando ad un certo punto mi ha detto che doveva dirmi una cosa”, ha dichiarato la 32enne. “Amo molto mia moglie, ma mi stava facendo impazzire così l’ho strangolata“ sarebbero state le parole di Potter. Natalia ha detto di essere rimasta “scioccata” e ha pensato “che stesse scherzando. Invece era serissimo”.

Il corpo della signora Potter è stato trovato nella sua casa a lo scorso 7 aprile. Un esame post mortem ha rivelato che la signora Potter ha riportato una serie di ferite interne, lividi e altri segni sul suo corpo. Dinanzi alla corte, l’uomo ha provato a difendersi affermando che la 32enne aveva frainteso le sue parole, e confermando la tesi del suicidio. "Ho detto che l'avevo quasi uccisa sei anni fa, ed è per questo che ho smesso di bere, ma lei ha capito male”. Ma non è bastato. La giuria ha impiegato solo un’ora e 11 minuti per giudicarlo colpevole: la sentenza è stata l’ergastolo.

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