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Strage Turchia, la polizia ha identificato i due kamikaze: “Legati all’Isis”

Si tratta del fratello dell’attentatore suicida di Suruc e di un complice, appartenenti ad una rete di fondamentalisti del sudest della Turchia alleati dello Stato islamico.
A cura di Antonio Palma
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Sarebbero entrambi legati all'Isis i due attentatori suicidi autori della strage di sabato scorso ad Ankara, in Turchia, costata la vita ad oltre cento persone. I due infatti sono stati identificati dalle autorità di polizia turche secondo le quali erano in una lista di 21 jihadisti sospettati di voler compiere attentati suicidi nel Paese. Il primo sarebbe Yunus Emre Alagoz, capo di una rete di appoggio allo Stato islamico nel sudest della Turchia e fratello maggiore di Abdurrahman Alagoz, il jihadista autore dell' attentato suicida a Suruc nel luglio scorso in cui morirono 34 persone. Il secondo attentatore sarebbe invece Ömer Deniz Dündar, membro della stessa rete. Ai loro nomi gli investigatori di Ankara sono arrivati attraverso gli esami del Dna e i video registrati dalle telecamere di sorveglianza della zona dell'attentato. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due kamikaze erano arrivati nella capitale dalla provincia sud-orientale di Gaziantep con due diversi veicoli. I proprietari delle vetture sono stati arrestati nei giorni scorsi insieme a un terzo sospetto, identificato come Y.S.

Le indagini degli inquirenti ora proseguono per identificare la rete di complici dei due. Yunus Emre Alagöz in particolare per gli inquirenti era a capo di una rete molto estesa che riceveva appoggio dall'estero. Secondo le autorità locali Yunus Emre Alagöz infatti era stato anche in Siria e Arabia Saudita prima di aprire nel 2013 una "sala da the islamica" nella provincia sudorientale di Adiyaman, dove indottrinava giovani della zona e li reclutava per l'Isis. La polizia gli aveva chiuso il locale dopo avere ricevuto denunce da parte di alcune famiglie che si lamentavano della radicalizzazione dei propri figli, ma la rete di contatti tra gli integralisti islamici sarebbe proseguita in segreto

Intanto questa mattina il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, si è recato sul luogo della strage davanti alla stazione ferroviaria della capitale dove ha deposto una corona di fiori. Dopo le polemiche per i mancati controlli soprattutto dopo che si è scoperto che vi era una lista di sospetti attentatori suicidi, Erdogan ha promesso che sarà fatta luce sulla catena di comando e saranno colpiti i responsabili delle mancate verifiche . Lo stesso ministero dell'Interno turco ha già annunciato in una nota che tre dirigenti della polizia di Ankara sono stati licenziati: si tratta del capo della polizia della provincia di Ankara e due responsabili dell'intelligence e della sicurezza pubblica.

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