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Strage in Gallura, l’omicida avrebbe ucciso da solo e in preda alla cocaina

Angelo Frigeri, l’uomo fermato e accusato della strage familiare di Tempio Pausania, avrebbe ammesso di aver collaborato materialmente all’omicidio dei coniugi Azzena e del figlio Pietro, di soli 12 anni. Nel suo racconto però ci sono diverse contraddizioni.
A cura di B. C.
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Angelo Frigeri, l'uomo fermato e accusato della strage familiare di Tempio Pausania in Gallura, avrebbe ammesso di aver ucciso i coniugi Azzena e il figlioletto Pietro di soli 12 anni senza l’aiuto di complici. I pm sono convinti che sabato sera abbia agito sotto l'effetto della cocaina. In realtà nel suo racconto agli inquirenti Frigeri sarebbe caduto continuamente in contraddizione. In un primo momento, aveva detto di aver aperto la porta di casa Azzena a due persone che lo avevano costretto, ma poi è stato costretto ad ammettere il ruolo di primo piano nella strage, inchiodato dalle registrazioni video e dalle prove trovate nella casa dagli investigatori. Il capo della Procura di Tempio, Domenico Fiordalisi, ha comunque reso noto che Frigeri ha formalmente confessato, seppur fornendo versioni mutevoli. Proprio l'incoerenza del suo racconto e l'impossibilità di predisporre una linea di difesa coerente hanno spinto Giovanni Azzena, l'avvocato che lo rappresenta (omonimo ma non parente della vittima) a rinunciare al mandato.

Per adesso si segue la pista della vendetta. A quanto pare l’artigiano 32 enne, stava eseguendo alcuni lavori in casa della famiglia. Un delitto “che si inquadra in vicende di usura che avevano riguardato il capofamiglia e si è sviluppato fino a queste fasi”, ha detto Fiordalisi. “Il primo dato certo è che abbiamo acquisito elementi oggettivi di assoluta importanza e certi che ci hanno indotto al fermo dell’autore del triplice omicidio – ha aggiunto il procuratore capo – sulla base di elementi d’indagine e non su dichiarazioni, anche se stiamo sviluppando al massimo ogni tipo di aspetto investigativo per definire meglio tutti i contorni, i rapporti pregressi e le altre circostanze per evitare di lasciare ombre su un fatto di crudeltà elevatissima soprattutto per la morte di un ragazzo di 12 anni, testimone scomodo non solo di un fatto di sangue ma anche di delinquenza pregressa e ucciso con modalità estremamente atroci”.

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