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Stracquadanio: Il lavoro precario è educativo e formativo

È quanto dichiarato dall’Onorevole Giorgio Stracquadanio del Popolo della Libertà alla trasmissione KlausCondicio: il precariato sarebbe formativo, specialmente agli inizi della carriera. E del lavoro a tempo indeterminato dice: “Non è necessario avere un contratto a tempo indeterminato, perché anche quello non salva dal fallimento di un’impresa”.
A cura di Daniela Caruso
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Stracquadanio-Pdl

Lavorare da precario è una cosa positiva per Giorgio Stracquadanio del Pdl. L’Onorevole ha dichiarato alla trasmissione KlausCondicio, in onda su Youtube, condotta da Klaus Davi, che “Il lavoro precario è educativo e formativo, soprattutto per l’avvio di una professione. Non è necessario avere un contratto a tempo indeterminato, perché anche quello non salva dal fallimento di un'impresa”.

Una dichiarazione che certamente i precari di tutta Italia non hanno preso bene. Un contratto da precario non dà tante garanzie e, mettendo in ginocchio, dal punto di vista economico, famiglie che di precariato vivono da anni. Ma non è tutto: Stracquadanio ha rincarato la dose, esprimendo le sue idee in merito al lavoro notturno che, secondo lui, non sarebbe per niente stancante e usurante: “Per il lavoro notturno continuativo non c’è un dato che dimostra una particolare usura. Molti scelgono il turno di notte per organizzare meglio la vita familiare. Non ha una caratteristica di maggior usura, semmai di maggior costo e quindi dovrebbe essere pagato di più il lavoro, non anticipata la pensione”.

Si è alzato immediatamente un polverone di polemiche dalla sinistra. Antonio Borghesi dell’Idv ha risposto alle parole dell’Onorevole del Popolo della Libertà, considerando la sua dichiarazione “una battuta di cattivissimo gusto”  che non mostra “alcun rispetto nei confronti di lavoratori seri ed indispensabili per la ripresa dell’economia”. In un momento di crisi come questo, sottolinea Borghesi, “chi ha la fortuna di fare il parlamentare, con tutti i privilegi che ne conseguono, compreso il vitalizio garantito dopo soli cinque anni di lavoro non può permettersi, soprattutto in questo momento, di parlare in termini così poco rispettosi dei cittadini che dedicano al lavoro tante ore della propria giornata e lo fanno con impegno, serietà e fatica”.

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