Chi sono le sirene di Jeju, le donne coreane che pescano sott’acqua a mani nude senza strumenti

Coraggiose, instancabili, indipendenti. Le haenyeo sono le leggendarie “sirene” dell’isola di Jeju, in Corea del Sud. Raccolgono molluschi, polpi e alghe in apnea, senza bombole, affidandosi solo alla forza del respiro e all’esperienza tramandata di madre in figlia. In un mondo che corre verso la modernità, queste donne custodiscono un patrimonio unico fatto di coraggio, tradizione e rispetto per la natura. Un gesto quotidiano che racconta la forza femminile e il fascino di un lavoro che è al tempo stesso sfida, rituale e storia da tramandare.

La storia delle haenyeo
Le haenyeo di oggi sono le ultime eredi di una lunga stirpe di pescatrici professioniste che, sull'isola di Jeju, tramandano di generazione in generazione un lavoro talmente difficile ma allo stesso tempo affascinante da essere nominato Patrimonio dell'Unesco nel 2016. Il termine haenyeo vuol dire letteralmente "donna del mare" e fa quindi riferimento a tutte quelle donne provenienti da famiglie dell'isola non benestanti. Secondo molti storici, la tradizione delle haenyeo è nata intorno al V secolo ma si è diffusa soprattutto a partire dal XVI-XVII secolo, quando gli uomini dell'isola sono stati chiamati a combattere durante l'invasione giapponese. Fu così che si sviluppò una tradizione matriarcale e matrilineare, in cui le donne praticavano un mestiere molto faticoso e anche pericoloso e sostenevano economicamente l'intera famiglia.

Essere una haenyeo, tra forza e pericoli
Queste impavide donne devono immergersi ogni giorno per circa 5 ore (spesso più) in acque gelide fino a 10 gradi, arrivando anche a 15 metri di profondità. Inoltre, fino agli anni '80 non avevano a disposizione delle mute, ma solamente dei body di cotone che non riuscivano a proteggerle completamente dalle basse temperature. La parte più difficile è saper resistere al freddo e agli urti causati dalle correnti d'acqua, oltre che ovviamente imparare a tenere il respiro sott'acqua il più a lungo possibile. Per fare questo, fin da bambine iniziano a immergersi e a 15 anni iniziano l'addestramento ufficiale.

Nella prima fase rimangono Hagun, ovvero apprendiste e solitamente per lungo tempo, finché poi non vengono giudicate idonee a passare allo stadio intermedio, quello delle Junggun. Infine, quando sono in grado di portare sostanziose quantità di crostacei, polpi o molluschi diventano esperte, quindi Sanggun e Dae Sanggun quando sono talmente esperte e preparate da poter anche insegnare alle future generazioni. Il corpo delle haenyeo ha subito nel tempo delle leggere variazioni genetiche, che le hanno fatte adattare al lavoro, per svolgerlo con più facilità.

Il futuro delle haenyeo
Questo affascinante lavoro si sta perdendo negli ultimi tempi. Le haenyeo di oggi hanno tutte circa 70 anni e potrebbero rappresentare forse l'ultima generazione di pescatrici professioniste. Infatti, se un tempo erano pagate abbastanza bene da poter sostenere tutta la famiglia, oggi, tra tutti gli allevamenti intensivi e le importazioni alimentari, il loro mercato sta fallendo. Sempre più donne dell'isola di Jeju spingono le figlie a studiare e a evitare di svolgere questa professione che, forse, non ha un futuro assicurato.