Baguette, qual è l’origine del pane più famoso del mondo diventato patrimonio dell’UNESCO

Croccante fuori, soffice all’interno, riconoscibile a colpo d’occhio ovunque nel mondo. La baguette non è soltanto un pane, ma uno dei simboli più forti dell’identità francese, un gesto quotidiano che attraversa classi sociali, generazioni e territori. Dietro la sua forma allungata e apparentemente semplice si nasconde però una storia complessa, fatta di trasformazioni tecniche, leggi sul lavoro, leggende popolari e pratiche artigianali che hanno portato questo pane speciale a diventare, nel 2022, patrimonio culturale immateriale dell’umanità secondo l’UNESCO.
Storia e origine della baguette, le diverse teorie
L’origine della baguette è meno antica di quanto si immagini e, soprattutto, non riconducibile a un unico momento storico veramente preciso. Diverse teorie, spesso più narrative che storiche, hanno contribuito a costruirne il mito. Tra le più diffuse c’è quella che la lega all’epoca napoleonica, secondo cui il pane lungo sarebbe stato pensato per essere trasportato più facilmente dai soldati nelle tasche dell’uniforme. Un’altra leggenda colloca la nascita della baguette nei cantieri della metropolitana parigina all’inizio del Novecento, quando si sarebbe cercato un pane facilmente spezzabile a mano per evitare l’uso di coltelli tra gli operai e quindi eventuali risse. Nessuna di queste ipotesi, tuttavia, è supportata da fonti documentarie solide. Gli storici concordano invece nel collocare l’affermazione della baguette tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX. Un ruolo decisivo lo ebbero l’introduzione dei forni a vapore, ispirati alle tecniche viennesi, che permisero di ottenere una crosta più sottile e croccante, e le trasformazioni della vita urbana, che richiedevano un pane più rapido da produrre e consumare. Nel 1920 il termine baguette compare ufficialmente nella normativa francese sul pane, sancendo la diffusione di questo formato lungo e leggero, destinato a diventare predominante nelle famose boulangerie.
Il riconoscimento dell'UNESCO
Nel 2022 l'UNESCO ha inserito la baguette nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità, ma non come semplice prodotto alimentare. Al centro del riconoscimento c’è il "saper fare artigianale" dei panettieri e l’insieme di pratiche sociali che ruotano attorno a questo pane. La candidatura francese ha sottolineato come la baguette sia parte integrante della vita quotidiana, dal gesto di comprarla ogni giorno alla trasmissione delle tecniche di impasto, lievitazione e cottura. L'UNESCO ha riconosciuto anche il ruolo sociale delle boulangerie come luoghi di incontro e coesione, soprattutto nei quartieri e nei piccoli centri. In un contesto di crescente industrializzazione del settore alimentare, la baguette artigianale rappresenta una forma di resistenza culturale, fondata su regole precise, tempi di lavorazione precisi e un rapporto diretto tra chi produce e chi consuma.
Le diverse tipologie di baguette
Nonostante la sua immagine iconica, la baguette non è un prodotto che ha una sola forma. Accanto alla versione più comune, esistono diverse tipologie che riflettono scelte artigianali, tradizioni locali e gusti contemporanei. Tra quelle più apprezzate rientra sicuramente la baguette detta tradition, realizzata esclusivamente con farina, acqua, lievito e sale, senza additivi né congelamento dell’impasto, e viene preparata direttamente nel luogo di vendita. Esistono poi varianti più sottili come la ficelle, altre leggermente più corte o dalla mollica diversa, fino alle interpretazioni moderne con farine meno raffinate o fermentazioni più lunghe. Questa pluralità è parte integrante della cultura della baguette e contribuisce a mantenerla viva, adattabile a differenti gusti e profondamente radicata nel presente, pur restando fedele a una tradizione che continua a rinnovarsi ogni giorno.