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Apre l’hotel più alto del mondo: a cosa serve lo spazio vuoto chiamato “cruna dell’ago”

L’hotel più alto del mondo è a Dubai. Il record di altezza, raggiunto quasi per caso, è stato possibile grazie allo spazio vuoto chiamato “cruna dell’ago”.
A cura di Giusy Dente
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Instagram @cieldubaimarinahotel
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Il Ciel Tower è ufficialmente l'hotel più alto del mondo e questo record lo ha conquistato quasi per caso. L'edificio si trova a Dubai Marina ed è stato appena inaugurato, aprendo le sue porte al pubblico. Il record di altezza non era stato preventivato. Chi ha lavorato al progetto non si era posto questo obiettivo sin dall'inizio. L'altezza finale, infatti, non era mai stata decisa in modo definitivo: è cresciuta inaspettatamente mano a mano che si andava avanti coi lavori, con progetti che di volta in volta venivano rifatti da capo per andare incontro alle nuove esigenze che si prospettavano, alle nuove idee che avanzavano.

"Sapevamo di voler costruire qualcosa di spettacolare" ha detto alla CNN Rob Burns, CEO di The First Group, la società che si è occupata dello sviluppo del progetti. "Non avevamo certo in programma di costruire l'hotel più alto del mondo" ha confermato. All'inizio si pensava a qualcosa di molto più modesto, soprattutto considerando le strutture rivali, quelle concorrenti: la città è piena di grattacieli di lusso, torri altissime. Il Ciel Tower, invece, si erge su una superficie di 3.700 metri quadrati, poco più piccola di un campo da calcio: insignificante per gli standard di Dubai, dove si punta su spazi molto più ampi. La struttura anche all'interno si discosta dagli altri hotel per cui Dubai è famosa: è più minimal, più essenziale, un hotel lussuoso sì, ma non tanto quanto gli altri dei dintorni. Niente statue o fontane con giochi d'acqua, ma camere modeste rispetto ai resort di Dubai super instagrammabili. Ci sono 1.004 camere e 8 ristoranti distribuiti su 82 piani, più tre piscine di cui una a sfioro al Livello 76.

Ovviamente, a fare la differenza è la vista sulla Marina. L'architetto Yahya Jan immediatamente ha capito di aver davanti una bella sfida. "È stato un progetto molto impegnativo per noi – ha commentato – Ma dico sempre che dai il meglio di te quando ti trovi nelle situazioni più difficili". Il vero tocco distintivo, però, è la cosiddetta "cruna dell'ago", uno spazio vuoto in alto, sulla sommità della torre. Questione di estetica? Sì, perché proprio in quello spazio trova posto la piscina a sfioro, che si va a fondere col cielo diventando un tutt'uno con esso quando si guarda da lontano. Ma non solo.

Torri altissime come Ciel Hotel devono fare i conti con l'azione del vento, risolta com questa trovata: "Se vuoi l'altezza, è fantastico, ma devi modellare l'edificio per ridurre al minimo il carico del vento. Quindi, con quel vuoto, lasciamo che il vento attraversi la torre" ha spiegato l'architetto. Yahya Jan ha chiarito che non aveva in mente un'altezza predefinita. Ha continuato, però, ad aggiungere atrii distanziati di sei-otto piani l'uno dall'altro. Sono come dei piccoli "quartieri" pieni di alberi e piante, luoghi di incontro e ritrovo per gli ospiti. E in questo modo si è arrivati all'altezza da record, non preventivata: aggiungendo servizi poco alla volta, che hanno fatto sì che l'edificio continuasse ad estendersi in altezza per far posto a tutte le idee. È successo e basta, ma lo stesso Yahya si è accorto solo alla fine di ciò che stava realizzando.

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