Al Colosseo c’è un passaggio segreto usato dagli imperatori per arrivare all’arena, ecco la sua storia

Sono tante le parti del Colosseo e della storia romana che sono ancora sconosciute, completamente inesplorate: si stima che solo il 10% della letteratura latina, una delle principali fonti storiche per quegli anni, sia arrivata fino a noi. Ecco che allora non stupisce, ma emoziona come sempre gli appassionati di storia, la recente notizia arrivata dalla capitale. Dal 27 ottobre 2025 apre per la prima volta al pubblico il Passaggio di Commodo, il tunnel sotterraneo degli imperatori risalente a più di 2000 anni fa. Ecco la storia del passaggio e perché è un reparto storico importantissimo.

La storia del passaggio di Commodo
L'apertura del Passaggio di Commodo ha una portata straordinaria, a livello architettonico, culturale e sociale. Per quanto riguarda i primi due livelli, è importante conoscere la sua storia, che è davvero incredibile e risale a circa 2000 anni fa. Infatti, il passaggio sotterraneo non faceva parte del progetto originario del Colosseo, fu realizzato solo successivamente, tra la fine del I e l’inizio del II secolo d.C., probabilmente sotto Domiziano e Traiano.

Per costruire il corridoio si intervenne direttamente sulle fondamenta dell’anfiteatro, con lo scopo di creare un tunnel sotterraneo che collegasse l’esterno del Colosseo al palco imperiale, permettendo all’imperatore di accedere all’arena senza doversi mischiare con il pubblico ed evitando anche eventuali attentati. Il nome del passaggio deriva dall’imperatore Commodo, figlio del saggio Marco Aurelio. Commodo è ricordato dalle fonti antiche come crudele ed eccentrico e per questo vittima di un tentativo di attentato avvenuto proprio in un passaggio sotterraneo del Colosseo. Anche se non è certo che si trattasse proprio di questo corridoio, ma la tradizione ha finito per legare la sua figura a questo luogo.

L'interno del passaggio è davvero incredibile e suggestivo, anche dopo tutti questi anni e soprattutto grazie al lavoro di recupero degli esperti. Gli scavi hanno infatti rivelato pareti un tempo ornate da stucchi e marmi, con motivi mitologici come Dioniso e Arianna, e scene di spettacoli, come cacce, combattimenti e acrobati. Delle decorazioni pensate per trasformare l’ingresso imperiale in un vero e proprio preludio teatrale all’arena. Nei secoli, l’umidità e le infiltrazioni d’acqua hanno danneggiato gran parte delle decorazioni, rendendo necessario un lungo lavoro di recupero. Il tunnel fu riscoperto nell’Ottocento durante le prime indagini archeologiche sistematiche, ma rimase inaccessibile ai visitatori fino a oggi. Oggi il tratto percorribile misura circa quaranta metri, ma gli studiosi ipotizzano che in origine si estendesse oltre, forse fino alla Ludus Magnus, la scuola dei gladiatori, o addirittura ai palazzi imperiali sul Palatino.

I lavori di ristrutturazione e l'apertura al pubblico
A livello sociale, invece, l'apertura rappresenta una vera e propria svolta: se all'epoca dell'antica Roma il passaggio era riservato solo agli imperatori e altri pochi scelti, oggi l'accesso sarà garantito a chiunque voglia visitarlo. Il restauro del Passaggio di Commodo, durato per ben un anno dal 2024 al 2025, ha permesso di consolidare la struttura, restaurare stucchi e intonaci e installare una passerella pedonale che ne consente la visita in sicurezza.

Un nuovo sistema di illuminazione ricrea l’effetto della luce naturale che entrava dalle aperture nelle volte, restituendo l’atmosfera originaria del corridoio imperiale. Sono stati introdotti poi elementi di accessibilità come una piattaforma elevatrice, una mappa tattile e contenuti digitali per guidare i visitatori. L’apertura al pubblico è fissata per il 27 ottobre 2025, con ingressi a piccoli gruppi di circa otto persone per volta. L’obiettivo del progetto è rendere più inclusiva e immersiva l’esperienza di visita, permettendo di scoprire una parte finora nascosta dell’anfiteatro più famoso del mondo e valorizzando la sua storia attraverso un racconto archeologico e sensoriale adatto a tutti.