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Cos’è il litcore, il trend che unisce moda e letteratura

Cappelli, borse e candele: se la letterature diventa un trend ai tempi dei social.
A cura di Arianna Colzi
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I cappelli protagonisti del litcore
I cappelli protagonisti del litcore

Dalle borse di tela ai cappellini, negli Stati Uniti spopola il litcore. Il trend, già popolarissimo in America, è sbarcato anche in un articolo del New York Times intitolato provocatoriamente "Is the Literary Hat the New Tote Bag?" ("il cappello letterario è la nuova borsa di tela, ndr). Ma che cos'è, quindi, il litcore? E, soprattutto, com'è nato questo trend che coinvolge i grandi della letteratura?

Cos'è il Litcore: quando la letteratura diventa statement

Tutto è cominciato con la borsa del New Yorker, l'iconica borsa di tela del giornale statunitense, che ha lanciato il trend delle tote bag legate anche al mondo della letteratura e dell'informazione. Il trend di questa stagione, il litcore, nasce da lì e comprende tutti quegli oggetti come cappelli, borse, candele, t-shirt legate al mondo della letteratura. Simbolo della tendenza che spopola negli States sono, appunto, i cappellini da baseball con ricamati i nomi delle grandi scrittrici. Zadie Smith, Joyce Carol Oates, Alice Munro, sono questi i nomi che campeggiano su TikTok e per le strade di New York.

Joyce Carol Oates, una delle scrittrici più amati del litcore
Joyce Carol Oates, una delle scrittrici più amati del litcore

Non è una novità che molti amanti della letteratura vogliano fare della loro passione una rivendicazione. A lanciare un vero e proprio trend, però, è stato, come riporta il Guardian, Minor Canon, un sito che si autodefinisce "fan project", che vende prodotti legati all'editoria e alla letteratura.

Perché il litcore ha già scatenato le polemiche online

Ai tempi dei social, però, gli scandali nascono e si alimentano alla velocità della luce. Il progetto, infatti, nato dall'idea di Saelan Twerdy, ha già creato non solo un trend ma anche un piccolo scandalo. Il fondatore non si aspettava di ricevere l'attenzione di così tante persone ( e soprattuto di giornali quali il Guardian e il New York Times), ed essendo solo un progetto nato per adepti del mondo della letteratura, non aveva chiesto il permesso per usare i nomi delle autrici. Dunque, i cappelli non solo sono stati ritirati dal mercato, ma la mancanza di autorizzazione ha fatto molto arrabbiare gli appassionati. Resta, però, che sempre i fan hanno continuato a cercare di acquistare altrove prodotti legati ai loro autori preferiti, manifestando, quindi, un interesse crescente per il litcore.

L'iconica tote bag del New Yorker
L'iconica tote bag del New Yorker

I consumi culturali si sono trasformati (anche) in una sorta di atto performativo, con le passioni esibite sugli abiti che indossiamo come slogan. Non è certo una novità, però, visto che già dagli anni '70 spopolavano le t-shirt con i nomi e le immagini delle band: dai Beatles ai Rolling Stones, per arrivare ai gruppi rock anni '90 come i Blur o gli Oasis. Veder spopolare il litcore, però, è degno di nota, perché la letteratura non è un'arte visiva come la musica e il cinema: eppure spopolano magliette con la faccia di autori del Novecento a molti sconosciuti.

In attesa che le diatribe legali rendano di nuovo disponibili i cappelli più desiderati del momento, gli appassionati di letteratura possono sempre consolarsi con tote bag di Susan Sontag o t-shirt di Jorges Luis Borges.

Una t-shirt con James Baldwin
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