Quali sono gli edifici più attesi del 2026: occhi puntati sull’Italia col “grattacielo sdraiato”

In tutto il mondo ci sono opere in fase di completamento che presto vedranno la luce. Sono progetti architettonici degni di nota su cui ci sono grandi aspettative e tanta curiosità. Dall'Italia alla Francia, dagli Emirati Arabi agli USA, le inaugurazioni sono imminenti: si tratta di musei e non solo.
Ad Abu Dhabi, proprio due nuovi musei sono sorti nel 2025 e un terzo è ancora in lavorazione. Si tratta del Guggenheim di Frank Gehry, un progetto presentato la prima volta nel 2006 e più volte rimandato. L'architetto non vedrà mai la sua creatura realizzata: è venuto a mancare a 96 anni, prima della fine dei lavori. Sul fronte musei ci sono anche il Lucas Museum of Narrative Art di Mad a Los Angeles: 9000 metri quadrati di spazi espositivi sviluppati su 5 piani, che hanno richiesto sei anni di lavoro, dove troveranno posto diverse forme di racconto visuale dai fumetti ai concept art cinematografici fino a dipinti.

E finalmente si va verso il completamento architettonico della Torre di Gesù Cristo, la torre più alta della Sagrada Família, l'opera incompiuta di Antoni Gaudí affidata ora alla direzione dell’architetto spagnolo Jordi Faulí. Verrà inaugurata nel 2026 in occasione del centenario della morte di Gaudí. Aprirà presto le sue porte anche il V&A East Storehouse dello studio irlandese O’Donnell & Tuomey. L'edificio, concepito come archivio e spazio espositivo, è ispirato al lavoro di Cristóbal Balenciaga. Infatti la struttura esterna è "pieghettata" tridimensionale, come fosse un vestito plissettato dello stilista a cui proprio il V&A aveva dedicato una mostra nel 2017. L'inaugurazione è fissata per il 18 aprile 2026.

Nell'elenco delle attese figura anche l'Italia, in particolare Milano, che continua a investire sulle infrastrutture ed è protagonista di grandi trasformazioni urbanistiche. Qui si svolgeranno le Olimpiadi di Milano Cortina 2026 che ovviamente hanno reso necessarie alcune costruzioni ad hoc, alcune per usi temporanei e altre permanenti. Tra le nuove costruzioni in programma, che resteranno alla città anche al termine dei Giochi invernali, spicca ovviamente il Villaggio Olimpico a Scalo di Porta Romana, che prima ospiterà gli atleti. Lo spazio, una superficie di 19 ettari, poi verrà riconvertito in un grande studentato universitario con circa 1.700 posti letto. È in costruzione anche PalaItalia nel quartiere Santa Giulia, nella periferia sud-est della città: una nuova arena polifunzionale da 15 mila posti pensata nello specifico per le gare di hockey su ghiaccio.

E sempre a Milano sta per sorgere in uno dei quartieri più iconici, simbolo della città, un nuovo grattacielo. In realtà non è proprio una torre. Bjarke Ingels, infatti, a proposito del CityWave di City Life, ha chiarito: "Ciò che abbiamo cercato di fare qui è resistere alla tentazione di aggiungere un'altra torre e piuttosto creare una porta d’accesso a questo quartiere". Questo complesso a firma dello studio Big a forma di onda si aggiungerà dunque ai grattacieli di Hadid, Isozaki e Libeskind. A differenza di queste tre torri tradizionali, questo è un grattacielo "sdraiato", quindi con sviluppo orizzontale. Prevede due edifici gemelli collegati da un tetto sospeso lungo 140 metri, con una superficie di 73.000 mq destinata a uffici e servizi pubblici, piazza pedonale alla base e copertura curva in legno e acciaio. L'edificio sarà alimentato da energie rinnovabili, grazie a pannelli fotovoltaici. Il 9 aprile 2025 si è svolta la cerimonia ufficiale di "posa della bandiera" e il completamento è previsto prima dell'inizio delle Olimpiadi Invernali: segnerà la conclusione dell’intero progetto di riqualificazione di CityLife e completerà lo skyline del quartiere.