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Tutti pazzi per la cancelleria: cosa ci spinge a comprare nuovi quaderni, penne e agende

Da cosa nasce quella irresistibile tentazione di comprare ogni settembre nuove penne, agende o quaderni? Ne abbiamo parlato con il neuropsicologo Iannoccari.
Intervista a Prof. Giuseppe Alfredo Iannoccari
Neuropsicologo
A cura di Francesca Parlato
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Cosa c’è di più bello di inaugurare settembre con un nuovo quaderno? Farlo con una penna nuova di zecca presa da un astuccio appena comprato in cartoleria. La cancelleria – diciamocelo – può essere una vera e propria  ossessione.
E poi questo è il mese preferito dagli amanti di quaderni, agende, portapenne e evidenziatori e matite. Le vetrine delle cartolerie si riempiono di questi oggetti del desiderio dai colori sgargianti, decorati con scritte che come le sirene di Ulisse richiamano tutti gli #stationeryaddicted (in inglese stationery vuol dire cancelleria, l’hashtag su Instagram è stato condiviso circa 3 milioni di volte). Resistere è impossibile.

Cosa ci spinge a comprare cancelleria nuova

Ma mentre per i ragazzi che frequentano la scuola o l’università è assolutamente normale fare scorta di quaderni, evidenziatori e penne che serviranno per il nuovo anno, appare meno comprensibile la stessa necessità negli adulti. Cosa li – anzi – ci spinge a comprare l’ennesimo quaderno nuovo? “È un impulso atavico, risalente ai tempi in cui i nostri antenati avevano bisogno di strumenti per svolgere le attività quotidiane. – spiega il professor Alfredo Giuseppe Iannoccari, neuropsicologo e presidente dell’associazione Assomensana – Quando si hanno gli strumenti giusti per affrontare un compito ci si sente più efficienti e soddisfatti. Molte persone hanno più soddisfazione a usare una penna rispetto alla tastiera del computer. A ciò, si aggiunga il ‘piacere del possesso': vedere ciò che si ha, poter toccare con mano la propria ‘ricchezza' conforma e allevia l'ansia della penuria”. Settembre poi è un mese di inizi, un po' come gennaio, anche se non dobbiamo tornare a scuola o in un'aula universitaria, c'è sempre quel sapore di rientro o come dicono gli inglesi di ‘Back to', è un momento di transizione, finiscono le ferie, si ritorna a lavoro e si ha voglia di riorganizzare la propria quotidianità, anche partendo da un semplice quaderno nuovo.

L’effetto pagina bianca

Una scrivania piena di cancelleria nuova, un quaderno con una copertina ispirante, una penna particolare, dei post-it colorati, un bloc notes di un formato insolito, sono tutti elementi in grado di dare un nuovo impulso al nostro lavoro. Un effetto pagina bianca positivo “La pagina bianca intesa come punto di avvio dei lavori ci consente di avere uno spazio ampio e senza limitazioni che ci aiuta a proiettare i nostri pensieri. In questo senso, rappresenta unospazio mentale' non vincolante che ci consente di generare più idee spiega Iannoccari. Diversamente, la ‘sindrome della pagina bianca' rappresenta un blocco creativo (funzione creativa) o di avvio di un programma (funzione esecutiva) che richiede di riorganizzare le idee per poter iniziare a scrivere o lavorare”.  Anche la creatività può trarre giovamento da quaderni, penne e agende. “La creatività può avvalersi di qualsiasi elemento, penna e quaderno compresi. Per attivarla, però, è importante stimolare il pensiero divergente, ossia creare associazioni di idee fuori dall'ordinario relative all'oggetto. Ad esempio, dire che la penna serve per scrivere è un'associazione di pensiero convergente. Dire invece che la penna serve come stecca per colpire una biglia è un'associazione di pensiero divergente”.

Il fattore nostalgia

Abituati come siamo a usare lo smartphone per tutto, l’idea di un’agenda o di un blocco per gli appunti può apparire obsoleta. Ma è proprio in questo retrogusto nostalgico che si nasconde la voglia di comprare cancelleria. “Penne, matite, righelli, quaderni, evidenziatori riportano gli adulti ai tempi in cui erano infanti, con tutti i ricordi che quei tempi possono suscitare in ciascuna persona. È l’effetto nostalgia”. E poi è un modo alternativo di fare detox dal telefono: annotare un appuntamento in agenda e non su Google Calendar diminuisce nettamente il numero di notifiche che ci arrivano sullo smartphone e ci spinge a contare su qualcosa di analogico per la gestione della nostra giornata.

In nome dell'ordine

Oggi si dice decluttering, mia madre dice fare repulisti, dire addio a penne che non scrivono più, evidenziatori che non evidenziano, quaderni semi finiti e agende consumate serve a fare ordine, a liberare uno spazio fisico e anche mentale. "Alcuni oggetti poi rimandano loro stessi ad un'idea di ordine, in quanto sono predisposti a raccogliere in sé una serie di altri oggetti appartenenti alla stessa categoria. Così come scatole, armadi, scaffali, cassetti sono elementi che aiutano a ridurre il disordine e facilitare la ricerca, allo stesso modo portapenne e quaderni sono indispensabili per organizzare il materiale utile allo studio e al lavoro". In uno spazio ordinato d'altra parte si lavora e si pensa meglio. Vi serve qualche altro motivo per comprare quel nuovo quaderno che avete visto l'altro giorno in cartoleria?

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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