È possibile rimanere amici con l’ex? Lo psicologo: “È fondamentale che la separazione non sia stata traumatica”

Non c'è nessuno di più demonizzato del proprio ex partner. È odiato dalla famiglia, dagli amici, persino dai colleghi e, a volte, per buone ragioni. Tuttavia, più raramente ci troviamo davanti a situazioni assurde per i più: due ex che diventano amici. Ma lo sono davvero o si celano sentimenti irrisolti? Molti infatti si chiedono se sia realistico restare amici con una persona con cui si è condivisa una relazione importante. Il Dott. Catarinella, psicologo e psicoterapeuta specialista in psicologia clinica e consulente delle identità sessuali, ci aiuta a districare questo tema delicato, tra emozioni non risolte, stili di attaccamento e consapevolezza dei propri bisogni emotivi.
Le condizioni fondamentali per un’amicizia tra ex, se possibile
Secondo Catarinella, tecnicamente è possibile, nulla è impossibile, ma il successo di un’amicizia post rottura dipende da diversi fattori: "È fondamentale che la separazione non sia stata traumatica e che i sentimenti siano chiari, altrimenti il contatto può ritardare l’elaborazione di quello che è a tutti gli effetti un vero e proprio lutto. In altre parole, se la persona è ancora emotivamente e romanticamente presente, elaborare la fine della relazione diventa più difficile e può generare confusione". Le motivazioni per voler restare in contatto, infatti, spesso affondano nella psicologia dell’attaccamento. Catarinella spiega che chi ha stili di attaccamento insicuri, come quello ansioso o evitante, può sentire un bisogno di rassicurazione o, al contrario, può necessitare di un distacco emotivo che renda il rapporto gradualmente più superficiale. Invece, chi ha un attaccamento sicuro, quindi capace di vivere il rapporto secondo diversi gradi "può mantenere più livelli di relazione, anche amichevole, regolando le proprie emozioni e accettando la separazione in modo funzionale". Altri fattori che possono influire, a seconda del rapporto in questione, sono la durata della relazione e l’importanza del legame condiviso: relazioni più lunghe o con molti momenti di intimità possono richiedere una maggiore consapevolezza per trasformare il rapporto in amicizia. Catarinella sottolinea l’importanza della riflessione personale: "Ci possono essere, nella maggior parte dei casi, tutta una serie di bisogni emotivi non ancora elaborati a seguito della rottura che con consapevolezza devono essere portati alla luce".
I segnali che l'amicizia con l'ex non è la scelta più sana
Non tutte le relazioni romantiche post rottura possono evolvere o trasformarsi in amicizia. Catarinella indica alcuni segnali chiari, riscontrabili il più delle volte, che dovrebbero far rivalutare la scelta di voler essere amici con l'ex partner. In primo luogo, sicuramente la gelosia o il disagio per le scelte dell’altro, come ad esempio nel caso in cui l'ex partner dovesse iniziare una nuova relazione. Ma anche la difficoltà a entrare in contatto con le proprie emozioni, quindi rimanere in una fase di negazione costante. Infine, un altro segnale di allarme potrebbe essere la frequente ricerca di conferme o rassicurazioni dall'ex, che indica sentimenti non ancora elaborati e un legame affettivamente dipendente, oltre che problemi nell’instaurare nuove relazioni: "Questo può rappresentare un segnale significativo", spiega, "perché evidenzia che l’amicizia potrebbe generare più danni che benefici". Meccanismi psicologici come la negazione della fine della relazione e l'idealizzazione della persona o del rapporto possono complicare ulteriormente la situazione: minimizzare la fine della relazione o esaltare i ricordi positivi rischia di rendere l’ex una figura irrealistica, ostacolando una relazione sana e trasparente.
Distacco, confini e comunicazione: le chiavi di un’amicizia possibile
Un elemento cruciale è la fase di distacco tra la fine della relazione e l’inizio di una possibile amicizia: "Il distacco ci dà lo spazio per convertire qualsiasi legame in altro, elaborare il lutto e ridefinire confini ed aspettative". Questo periodo di distacco e riflessione permette di evitare illusioni, tensioni o circoli viziosi che possano compromettere il rapporto e anche eventuali nuove relazioni. L’esperto sottolinea che l’amicizia post rottura può essere positiva quando "il rapporto si è trasformato in amicizia oggettiva, con comunicazione trasparente e rispetto reciproco", diventando una forma di supporto emotivo neutro. Diventa invece problematica se persiste gelosia, idealizzazione o confusione nei confini, elementi che possono compromettere anche la fiducia in nuove relazioni. Catarinella conclude con un importante disclaimer, ovvero ricordando e sottolineando la complessità del tema: "Non è semplice e spesso ci si lascia trasportare da stereotipi. Dare consigli senza conoscere il quadro completo può essere riduttivo e fuorviante. È importante trovare il tempo e il luogo giusto per riflettere, parlarne e affrontare il processo con estrema consapevolezza".