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Che cos’è il Baby Brain e perché durante la gravidanza si può perdere la memoria

Durante l’ultimo trimestre della gravidanza e nei primi mesi dopo il parto molte donne accusano difficoltà di concentrazione e memoria: abbiamo chiesto al professor Iannoccari cos’è il baby brain.
Intervista a Prof. Alfredo Iannoccari
Neuropsicologo e presidente dell'Associazione Assomensana
A cura di Francesca Parlato
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Difficoltà di concentrazione, scarsa memoria, molte donne incinte e neomamme lamentano spesso di fare più fatica del solito a focalizzare la loro attenzione. In inglese questo fenomeno viene definito baby brain, letteralmente cervello dei bambini (come racconta il principe Harry nel libro Spare anche la cognata Kate Middleton – secondo il parere non troppo gentile della moglie Meghan Markle – avrebbe accusato questi sintomi durante e dopo le gravidanze). Secondo una ricerca della Deakin University di Melbourne, pubblicata sul Medical Journal of Australia, sarebbero ben 4 donne su 5 a soffrire di questa sorta di annebbiamento mentale. "Si tratta a tutti gli effetti di un sovraccarico cognitivo, probabilmente determinato dall'alterazione dei cicli ormonali – spiega il professor Alfredo Iannoccari, neuropsicologo – C'è un allentamento della prontezza mentale che si concretizza nella poca memoria, difficoltà di concentrazione: l'organismo è tutto focalizzato sulla crescita dell'embrione (in media otto grammi al giorno) e a ‘patirne' le conseguenze sono le funzioni cosiddette superiori, quelle esecutive, che consentono di organizzare e pianificare e poi attuare dei compiti". 

Che cosa è il baby brain

E anche se la società mitizza le neomamme dipingendole come eroine in grado di badare ai figli, alla casa, di lavorare, di essere sempre performanti, nonostante la stanchezza di badare a un neonato e le poche ore di sonno alle spalle, la realtà è decisamente diversa e alcune capacità possono essere meno efficaci del solito. "La centralina del nostro cervello che governa il focus attentivo, durante la gravidanza e nel post parto, può subire le conseguenze a causa  dell'alterazione dei cicli ormonali. E sappiamo che l'attenzione è determinante per l'abilità di memorizzare e se viene meno questa capacità, si fa fatica ad apprendere nuove informazioni e in generale ci si sente poco reattivi, ci può essere quindi un rallentamento cognitivo". Oltre l'alterazione degli ormoni anche la carenza di sonno è responsabile del baby brain. "Quando il sonno non è integro ci sono delle modificazioni nella produzione dell'ormone della crescita e poi non bisogna dimenticare che il sonno è essenziale per consolidare i nostri ricordi". Questo però, è bene ricordarlo, non accade a tutte. "Di solito le donne che lavorano avvertono meno gli effetti del baby brain, perché sono focalizzate su attività di pianificazione e di gestione che stimolano il loro cervello". Secondo la docente Linda Byrne, autrice dello studio sul baby brain uno dei motivi per cui le donne sembrano avere una perdita di tono della materia grigia è perché stanno probabilmente reclutando altre aree del cervello da ‘allenare' destinate alla crescita dei figli. "Non sappiamo se la gravidanza sia la causa o l'effetto – spiega il neuropsicologo – Quello che possiamo dire è che c'è un rilassamento della materia grigia, che si può facilmente recuperare"

Gli effetti della gravidanza

La maggior parte degli effetti del baby brain si fa sentire di più nel terzo trimestre e nei primi mesi del post parto "Questa fatica cognitiva si vive soprattutto verso la fine della gravidanza". Ma in questo periodo entrano in gioco altri fattori, in particolare di carattere psicologico "Molte donne infatti sentono una maggior energia, un'aumentata autostima e un maggior senso di efficacia, si sentono più prestanti. Altre invece si accorgono di essere meno veloci nell'elaborazione dal punto di vista cognitivo se ne intristiscono. Per questo il mio consiglio è focalizzare l'attenzione sulla forza e sulla sicurezza che si sente (anche in questo caso entrano in gioco alcuni ormoni come la serotonina e la dopamina) un atteggiamento che potrà essere utile anche nel post partum" quasi una sorta di protezione dal classico baby blues.

Esercizi per stimolare la memoria e l'attenzione in gravidanza

In gravidanza e durante i primi mesi di vita del neonato può essere utile allora provare a fare qualche esercizio per mantenere il cervello in allenamento e lavorare un po' sulla memoria, soprattutto se si avverte questa difficoltà di concentrazione. "Bastano cinque minuti al giorno. Un esercizio potrebbe essere leggere un articolo e contare il più velocemente possibile una certa lettera di un periodo o quante sillabe ci sono. È un esercizio di attenzione e velocità in grado anche di darci uno sprint quando ci sentiamo un po' ‘intorpiditi'. Se invece sentiamo che è la memoria che sta vacillando possiamo provare a memorizzare le prime 7 parole in un brano che cominciano con una certa lettera e dopo interrogarsi per verificare se siamo davvero riusciti a memorizzarle. Il terzo esercizio consiste invece nel concentrarsi sulle belle emozioni della gravidanza: ogni giorno scegliamo una cosa positiva che ci piace di noi e concentriamoci su quella".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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