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Bevande zuccherate, il nutrizionista “Una sola lattina fa superare il limite giornaliero consigliato dall’OMS”

Diffusissime soprattutto tra i giovani (ma non solo), le bevande zuccherate nascondo dei rischi che non risultano sempre evidenti, soprattutto se consumate con troppa frequenza. Abbiamo parlato con un nutrizionista che ci ha spiegato come inserirle in modo sano nella nostra quotidianità e ci ha suggerito qualche altra alternativa più salutare.
Intervista a Dott. Roberto Mele
Nutrizionista e Coordinatore dell’area Biologia della Nutrizione presso l'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano
A cura di Elisa Capitani
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Colorate, fresche, apparentemente innocue: le bevande zuccherate sono un'abitudine diffusa in tutto il mondo, soprattutto tra i più giovani. Ma dietro a un gusto dolce e dissetante si nasconde spesso un eccesso di zucchero che può pesare sulla salute più di quanto immaginiamo. Ne abbiamo parlato con il Dott. Roberto Mele, nutrizionista e coordinatore dell’area Biologia della Nutrizione presso l'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, per capire quali rischi comportano, chi deve prestare maggiore attenzione e se le versioni zero zuccheri rappresentano davvero un’alternativa più sana.

Quali sono le bevande zuccherate e come vanno considerate

Le bevande zuccherate sono bibite che contengono elevate quantità di calorie provenienti dagli zuccheri, sia aggiunti con procedimenti industriali  (come nelle bevande gassate, tè freddi e energy drink) sia di origine naturale (come nei succhi di frutta). "Le bevande zuccherate sono un tipo di alimento che negli ultimi decenni si è diffuso in tutto il mondo, entrando purtroppo troppo spesso nelle abitudini alimentari di gran parte della popolazione", spiega Mele. "Il punto è che di solito non abbiamo la percezione della bevanda come vero e proprio alimento, quindi viene consumata come se fosse acqua", continua. Un errore che pesa soprattutto tra i più giovani, nella fascia d’età tra i 5 e i 9 anni abbiamo tassi di sovrappeso e obesità infantile tra i più alti del mondo, e parte della responsabilità è attribuibile al consumo eccessivo di bevande dolci, fonte di calorie liquide in eccesso. Secondo il nutrizionista, il problema non è tanto lo zucchero in sé, che non è tossico da solo, ma la quantità e la frequenza con cui viene assunto, spesso al posto dell’acqua.

Quanto zucchero c'è nelle bevande zuccherate e qual è la dose consigliata

Mele ricorda che le bevande a base di cola, tra le più diffuse, contengono circa 11 grammi di zucchero ogni 100 millilitri. Questo vuol dire che una sola lattina può arrivare a 35 grammi di zucchero, superando il limite giornaliero raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che per una dieta da 2000 kcal è di 25 grammi al giorno. "Un consumo occasionale non è un problema", precisa. "Ma quando queste bevande diventano l’unica forma di idratazione, allora sì che diventano dannose". Il consiglio, dunque, è semplice: moderazione, soprattutto per chi soffre di diabete o è già in sovrappeso, poiché si tratta di un ulteriore sovrappiù calorico che non si accompagna a veri e propri benefici nutrizionali.

L'alternativa delle bevande light o zero

Le bevande zero o light rappresentano sicuramente un'alternativa migliore in termini calorici, perché non determinano un introito energetico aggiuntivo che porterebbe a un accumulo di tessuto adiposo. Tuttavia, anche in questo caso serve prudenza: "Chi consuma prodotti dal gusto dolce tende a ricercare costantemente quel sapore. È importante educare il palato a non averne sempre bisogno". Il nutrizionista aggiunge che gli edulcoranti oggi in commercio sono generalmente sicuri, ma non tutti sono uguali: "Alcuni, come il ciclammato di sodio, sono vietati negli Stati Uniti per prudenza, mentre in Europa sono ancora consentiti. Io consiglio comunque di leggere bene l'etichetta e di limitarne l’uso". Mele spiega che è meglio puntare su alternative più semplici e naturali, come le acque aromatizzate con frutta o erbe, che possono essere una buona soluzione per chi fa fatica a bere solo acqua. L’importante, spiega Mele, è cercare di mantenere sempre uno stile di vita equilibrato e un consumo consapevole, perché è sempre il contesto a fare la differenza.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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