La psicologa spiega la differenza tra amore e innamoramento

Ci hanno scritto canzoni, ci hanno immaginato dipinti, sono stati realizzati film e scritti libri, si sono interrogati filosofi, teologi, biologi: tutto per cercare di rappresentare, di spiegare, di capire o di raccontare l'amore. Non è tra i più semplici dei concetti e a complicare le cose, c'è proprio il fatto che è qualcosa di molto sfaccettato: esiste l'infatuazione, esiste l'innamoramento, esiste l'amore tossico a cui troppo spesso ci si aggrappa, incapaci di riconoscerne la negatività. È amore quello tra fratelli, è amore quello che una madre prova per un figlio, ma anche quello verso la persona che scegliamo per la vita. E spesso, così come cambiamo noi, cambia anche il nostro modo di dare e cercare amore: l'euforia (anche sessuale) che si prova con un partner all'inizio lascia poi il posto a sentimenti più concreti, essenziali per poter costruire qualcosa di duraturo. L'idealizzazione cede il posto a una visione più realistica: l'altro non è perfetto, ha dei difetti, esattamente come noi. Fanpage.it ha chiamato in pausa la psicologia per fare chiarezza e capire cosa ci succede quando ci sentiamo spinti verso qualcuno: anche se non sempre è amore.
Che differenza c'è tra amore, infatuazione e innamoramento
Non è tutto amore ciò che luccica. La psicologa, infatti, ha fatto chiarezza distinguendo: "L’innamoramento è una fase temporanea che generalmente precede l’amore, in cui proviamo emozioni molto intense e anche segnali fisici come le famose farfalle nello stomaco, il batticuore, una maggiore energia, un senso di euforia, un calo o un aumento dell’appetito. Pensiamo ossessivamente a quella persona, desideriamo solo stare con lei, la vediamo speciale e non vediamo i suoi difetti. L’innamoramento dura in genere non più di due-tre anni, poi può evolvere nell’amore. L’amore è un sentimento più stabile e duraturo rispetto alle emozioni travolgenti dell’innamoramento. L’amore è più realistico, meno cieco dell’innamoramento perché ci fa percepire anche i difetti dell’altro e si caratterizza per una maggiore progettualità, un impegno costante nel tempo nel prenderci cura dell’altro. L’infatuazione può essere definita come un fuoco di paglia: rispetto all’innamoramento è più superficiale, non si trasforma in amore ma tende a svanire più facilmente: è più focalizzata sull’attrazione fisica e sessuale, è basata su un’idealizzazione particolarmente intensa e così come rapidamente si sviluppa, altrettanto rapidamente si dissolve".
Queste fase cambiano leggermente a seconda dell'età, che ha un suo ruolo: "L’innamoramento può avvenire a qualsiasi età con manifestazioni simili. In età anziana, ad esempio, è possibile provare le stesse emozioni travolgenti degli innamoramenti giovanili, con in più il vantaggio che una persona anziana ha vissuto più a lungo ed è più consapevole dei suoi bisogni e di quali aspettative può riporre in una relazione. Negli adolescenti l’innamoramento ha manifestazioni particolarmente intense, l’idealizzazione dell’altro è ancora più marcata, prevale la componente dell’attrazione sessuale mentre è meno forte è quella della progettualità".
Non sempre l'amore è sano
La cronaca ci porta quasi quotidianamente all'attenzione episodi di femminicidi e violenza, che rappresentano l'apice di situazioni di coppia difficili, basate su dinamiche per nulla sane, che nulla hanno a che vedere con l'amore. A volte con l'altro si instaura, più che un sano rapporto fondato su rispetto, affetto, condivisione, soltanto una dipendenza affettiva, che serve a colmare dei vuoti. A tal proposito la psicologa ha chiarito: "Un certo grado di dipendenza dall’altro è normale in una relazione, specialmente nella fase di innamoramento, ma poi dovrebbe gradatamente diminuire. La dipendenza si manifesta con un bisogno compulsivo dell’altro: tutte le energie sono indirizzate a soddisfarlo, ad averlo vicino, a controllarlo e a non perderlo. Tutto il resto viene annullato per concentrarsi sulla relazione. Chi è dipendente affettivamente ha il terrore dell’abbandono, pensa di non poter sopravvivere senza l’altro, dalla cui approvazione dipende per la sua autostima e purtroppo tende a legarsi a partner anaffettivi e sfuggenti, che confermano la visione negativa che ha di sé come persona non meritevole di essere amata".