Vavassori svela cosa gli ha detto McEnroe prima della finale dello US Open: “Per lui era importante”

Andrea Vavassori sa di aver fatto, assieme alla sua ‘socia' Sara Errani, qualcosa di molto importante non solo per la sua carriera sportiva, vincendo a Flushing Meadows il suo terzo torneo del Grande Slam nel doppio misto negli ultimi due anni (due US Open e un Roland Garros), ma anche per la specialità del doppio e per i suoi interpreti, approfittando della vetrina offerta dal nuovo format votato al massimo spettacolo con lo spostamento alla settimana prima dello Slam newyorchese, le regole particolari (come set brevi e niente vantaggi nei game) e un campo di partecipazione pieno di campioni del singolare. Vavassori ed Errani hanno mostrato quale livello di gioco, anche sul piano tattico, possono esprimere i doppisti puri, facendo il miglior spot possibile per la loro categoria, il cui accantonamento per lo US Open è stato visto come un'ingiustizia e ha sollevato polemiche. E anche una leggenda come John McEnroe non solo lo ha capito, ma gliene ha voluto dare atto.
John McEnroe va da Vavassori prima della finale dello US Open
"Ho parlato con John McEnroe negli spogliatoi – ha raccontato Vavassori nella conferenza stampa dopo il trionfo – Mi ha detto che per lui era importante venire a dirmi: ‘Stai facendo qualcosa di buono per il doppio'. Quindi penso che sarà davvero importante in futuro sapere che è un prodotto che può crescere. Con un marketing migliore può diventare qualcosa di ancora più grande. Lo stadio era pieno, il pubblico si è divertito".

"Abbiamo giocato questo torneo anche per gli altri giocatori di doppio – ha continuato il 30enne torinese, riecheggiando le dichiarazioni simili di Sara Errani – Sono entrato anche nel consiglio dei giocatori per cambiare un po' la narrativa del doppio, per dire che è un prodotto che può crescere in futuro. Se dimostri che è qualcosa che la gente si diverte a guardare, allora si può fare qualcosa per migliorarlo, come mettere più highlights dei tanti punti belli che ci sono nei match di doppio. Anche raccontare le storie delle coppie, come si sono create. Credo che ci siano tante squadre che lo meritano".