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Torneo di Wimbledon 2023 di tennis

Un video ripreso dal campo spiega che mostro è Alcaraz: proprio nel momento più importante

Dopo la semifinale vinta da Alcaraz su Medvedev, il torneo di Wimbledon ha diffuso un video del match point visto dal campo: è la sintesi del mostro che già a 20 anni è lo spagnolo.
A cura di Paolo Fiorenza
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Neanche due ore ci ha messo Carlos Alcaraz per sbarazzarsi di Daniil Medvedev nella seconda semifinale del torneo di Wimbledon: il punteggio di 6-3/6-3/6-3 con cui il numero uno al mondo ha spazzato via il russo rispecchia perfettamente la disparità di valori in campo. Sarà dunque il 20enne spagnolo l'avversario in finale di Novak Djokovic, che in precedenza aveva battuto il nostro Sinner ugualmente tre set a zero, ma con un po' più di resistenza da parte dell'azzurro, in particolare nel terzo parziale in cui aveva avuto due set point.

L'esultanza di Carlos Alcaraz dopo aver vinto la semifinale di Wimbledon contro Medvedev
L'esultanza di Carlos Alcaraz dopo aver vinto la semifinale di Wimbledon contro Medvedev

Il campione serbo ha dimostrato a 36 anni di essere ancora un vincente al massimo livello e domenica prossima andrà a caccia del suo 24simo titolo del Grande Slam, ma dovrà stare molto attento ad Alcaraz, che sta progredendo ad una velocità pazzesca anche sull'erba, una superficie che certamente non è la migliore per le sue caratteristiche. La partita contro Medvedev è un manifesto in tal senso, visto come il tennista di Murcia ha distrutto il suo avversario non dandogli mai la minima possibilità di mettere la testa fuori dall'acqua.

Emblematico di cosa sia già adesso Alcaraz è il match point con cui ha chiuso la partita: semplicemente Carlos ha giocato in quel frangente il suo punto più spettacolare, facendo venir giù il centrale per gli applausi.

L'account ufficiale del torneo di Wimbledon ha diffuso sui social il video del punto in questione visto dal campo ed è lì che si può apprezzare che razza di mostro sia questo giovanissimo campione. Nelle immagini si vede Alcaraz impegnato in un saggio sull'arte della difesa, su una superficie come l'erba che ovviamente non asseconda scivolate e recuperi.

La velocità dei piedi è impressionante, così come la coordinazione nel colpire in corsa e trasformare la difesa in attacco. Medvedev gioca al massimo e riesce a mantenere il controllo dello scambio, ma quel satanasso gli prende tutto e alla fine chiude la partita con l'ennesimo recupero e passante in corsa. Il buon Djokovic, favorito dei bookmakers, farà bene ad entrare in campo con le scarpe ben allacciate…

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