Tirante ancora furioso: “Hanno trovato dei rotoli di corda e mi hanno chiesto di pagare. Sono corrotti”

Periodo particolarmente movimentato per Thiago Agustin Tirante, tennista argentino di medio cabotaggio che dopo aver perso il lume della ragione nel torneo di Cincinnati, dove è stato battuto dall'italiano Luca Nardi, ha fatto i bagagli e si è trasferito a Cancun, dove però non è andato in vacanza. Una volta arrivato in Messico ha subito una disavventura in aeroporto, che ha raccontato per filo e per segno sui social.
Il raptus di Cincinnati, racchetta fracassata
Tirante a Cincinnati era stato bravissimo a qualificarsi, ma da Nardi è stato battuto in due set. Ko secco. Tirante esce con tanta popolarità per il raptus con il quale ha distrutto la sua racchetta. Uscito presto ha potuto iscriversi a un altro torneo ed è andato a Cancun, dove non si fa solo pesca d'altura e si va al mare. Perché c'è un torneo challenger 125. L'argentino una volta giunto in Messico ha vissuto una situazione complicata in aeroporto, situazione che ha denunciato con un polemico posto dove ha parlato di corruzione di abuso delle autorità locali.
"Hanno trovato rotoli di racchetta, dicevano che dovevo pagare una tassa"
Queste le parole pubblicate dal tennista in una stories su Instagram: "Quando sono arrivato con le mie valigie, mi hanno preso da parte per un'ispezione. Quando le hanno aperte, hanno trovato rotoli di corda da racchetta, il mio attrezzo da lavoro. Ho spiegato che facevano parte della mia attrezzatura da lavoro, ma mi hanno detto che ‘non le consideravano proprietà personale. Da quel momento in poi, il trattamento è stato terribile. Mi hanno detto che avrei dovuto pagare una ‘tassa' del 19% sul valore delle corde".
"Ho dovuto pagare, questa è corruzione"
I toni si sono alzati: "Quando ho chiesto di vedere la legge o il documento che lo stipulava, mi hanno detto che se non avessi pagato, mi avrebbero confiscato il passaporto. Di fronte a questa minaccia e senza alcuna spiegazione legale, non ho avuto altra scelta che pagare".
Tirante non si è fatto molti scrupoli, senza pensare che dovrà ripassare al controllo visto che dovrà uscire dal Messico la prossima settimana e tornare negli Stati Uniti per le qualificazioni degli US Open: "Questa è corruzione. Questo è abuso di autorità. Ed è inaccettabile dover subire tutto questo".