Tara Moore squalificata di nuovo per doping: il TAS ribalta l’assoluzione della tennista

Il nome di Tara Moore non è uno di quelli più noti nel mondo del tennis, ma la sua vicenda è assai nota, e riguarda il doping. Una storia infinita che coinvolge la tennista inglese che dopo essere stata sospesa nel 2022 per la positività all'antidoping era tornata a giocare lo scorso anno, dopo due anni di stop. Ma adesso dopo una nuova indagine Tara Moore è stata nuovamente squalificata, e dovrà fermarsi ancora, e completare la squalifica di quattro anni.
19 mesi di sospensione poi il ritorno in campo: ora un'altra squalifica per Moore
Un incubo quello che sta vivendo nuovamente Tara Moore, giocatrice che è legata a una vicenda piuttosto complessa relativa al doping. La tennista ha subito una nuova sospensione, tecnicamente di quattro anni, ai quali però vanno tolti quelli già scontati. Sospensione che fa malissimo, perché un anno fa era tornata a giocare dopo una prima squalifica per la positività ai metaboliti di nandrolone e boldenone, steroidi vietati.
Moore, che un anno fa trovò notorietà per via della vicenda Sinner – con la quale non ha nulla in comune – ha sempre rivendicato la propria innocenza, in passato sostenne di non aver assunto nulla in modo consapevole e diede il via una ricerca precisa per capire da dove arrivasse la sua positività. Nel dicembre 2023 il Tribunale Indipendente, accolse la versione di Tara Moore affermando che la giocatrice aveva mangiato carne contaminata. Piena assoluzione, anche se la negligenza comunque c'era stata. Nel mese di luglio seguente Moore è tornata a giocare, prevalentemente in doppio. L'ITIA però ha fatto appello al TAS.
Troppo nandrolone: non era solo carne contaminata
Un nuovo esame della provetta di Tara Moore è stato effettuato e si è scoperta una concentrazione di nandrolone troppo elevata per poter essere motivata solo da carne contaminata. Il TAS ha per questo deciso di squalificare Moore per quattro anni, scontandole però i 19 mesi già vissuti con la sospensione provvisoria. La direttrice dell'ITIA Karen Moorhouse ha detto: "La decisione non è stata presa a cuor leggero. I nostri consulenti scientifici indipendenti hanno stabilito che Moore non ha spiegato in modo soddisfacente l'alto livello di nandrolone trovato nel suo campione".