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Spike Lee arriva in Italia e vuole avere un chiarimento con Jannik Sinner: “Scrivetelo”

Spike Lee, appena arrivato in Italia per presentare il suo film al Torino Film Festival, non vuole parlare di cinema se non dopo aver fatto una dichiarazione su Jannik Sinner: c’è da chiarire alcune cose con fermezza.
A cura di Paolo Fiorenza
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Se la grandezza di un personaggio si misura anche con la grandezza di chi non solo ne parla, ma vuole averci un chiarimento per mettere a posto qualcosa di non corrispondente al vero, Jannik Sinner è ormai assurto al massimo livello. Del resto parliamo di uno degli sportivi più famosi al mondo, plurivincitore di Slam e attuale numero due del ranking. E allora succede che Spike Lee arrivi in Italia e prima ancora di parlare di cinema al Festival di Torino chieda di poter fare una dichiarazione su Sinner: il 68enne regista americano ci tiene a far sapere al campione azzurro che non ha nulla contro di lui se non rispetto e ammirazione, auspicando anche di incontrarlo dal vivo per potergli dire queste cose in faccia. Il tutto per fare giustizia delle assurdità scritte sui social da parte di chi lo accusa non solo di essere tifoso di Carlos Alcaraz, ma anche di odiare l'italiano.

Cosa era successo al Roland Garros tra Spike Lee, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner

Tutto è nato in occasione della finale del Roland Garros di quest'anno, vinta da Alcaraz su Sinner dopo una maratona leggendaria in cui aveva annullato anche tre match point. Quel giorno Spike Lee era in prima fila a Parigi e il suo tifo debordante e sopra le righe per lo spagnolo non era passato inosservato: urla, esultanze, perfino l'imitazione di una palla corta vincente di Carlos. A fine partita poi il regista era corso ad abbracciare Alcaraz e stringergli la mano, ignorando del tutto Sinner che passava lì vicino. Tanto era bastato per far partire sui social la narrazione di Spike fiero antagonista di Jannik, con toni anche molto pesanti da parte dei tifosi dell'azzurro (pure di qualche VIP…).

Sono passati cinque mesi, Spike Lee è ospite d'onore al Torino Film Festival 2025  per presentare il suo film ‘Highest to Lowest' con Denzel Washington, ma evidentemente ha qualcosa dentro da tirare fuori quando si parla di Italia. E quel qualcosa ha un nome e un cognome, Jannik Sinner. Viene allora introdotto così: "Prima di iniziare la conferenza, Spike Lee ha qualcosa da dirci".

Il chiarimento del regista americano: "Spero di incontrare Sinner di persona e fargli sapere che non provo altro che amore per lui"

"Voglio solo chiarire una cosa. Non ho niente contro Sinner – attacca Lee sorridendo – È un grandissimo, grandissimo tennista. E poiché alcuni hanno visto il mio entusiasmo per Carlos, hanno pensato che stessi mancando di rispetto. Quindi, no, non è affatto così. Amo lo sport. Soprattutto il basket, i New York Knicks. Quindi, quando ho saputo che sarei venuto qui… perché ricevevo messaggi di testo, di ogni genere in Italia. Tipo… non userò questa parola (probabilmente ‘odio', ndr). Ma non è affatto vero. E spero di incontrare Sinner di persona un giorno, stringergli la mano e fargli sapere che non provo altro che amore per lui. Capite?".

"Sono i due migliori tennisti del mondo – continua il regista che nel 2015 è stato insignito del premio Oscar alla carriera – Quindi, è tutto amore. Non ho niente contro di lui. Quindi scrivetelo! E poi, se lo vedrò a Wimbledon, al Roland Garros o allo US Open… io sono un grande collezionista. Quindi mi piacerebbe molto che mi autografasse una racchetta da tennis usata in una partita. Ho una racchetta usata in partita di Arthur Ashe, di Serena Williams, di Coco Gauff. Quindi, vorrei aggiungere Sinner alla mia collezione. E ora possiamo parlare del film…".

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