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US Open 2024 di tennis

Sinner svela gli effetti del caso doping su di lui: “Chi mi conosceva capiva che qualcosa non andava”

Nella conferenza stampa andata in scena dopo la vittoria degli US Open 2024 Jannik Sinner ha confessato i tormenti con cui ha dovuto fare i conti negli ultimi mesi a causa del caso doping che ancora oggi sembra non lasciarlo ancora del tutto tranquillo.
A cura di Michele Mazzeo
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Una liberazione. Così in molti hanno interpretato il trionfo di Jannik Sinner agli US Open 2024 che ha permesso al tennista azzurro di conquistare il suo secondo Slam dell'anno al termine di quello che è stato il periodo più complicato di tutta la sua carriera, vale a dire quello seguito alla notizia della positività al Clostebol e alla squalifica evitata perché si è riusciti subito a dimostrare come la sostanza considerata dopante sia finita accidentalmente nel suo organismo.

Una lettura, questa, che sembra però cozzare con quanto detto a riguardo dal numero uno al mondo nella conferenza stampa seguita alla netta vittoria in finale contro l'americano Taylor Fritz in cui ha sì svelato tutti i tormenti con cui ha dovuto fare i conti negli ultimi mesi (ben prima di quando la notizia è divenuta di dominio pubblico dato che tutta questa vicenda ha avuto inizio durante il torneo di Indian Wells dello scorso marzo e l'assoluzione definitiva da parte del tribunale dell'ITIA è arrivata solo una settimana prima dell'inizio degli US Open) ma nella quale ha anche lasciato intendere che il periodo complicato non è ancora stato messo del tutto alle spalle.

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Dopo aver spiegato perché abbia voluto dedicare questo importantissimo successo alla zia malata e aver, ancora una volta, evitato di togliersi qualche sassolino dalla scarpa con i detrattori (su tutti l'australiano Nick Kyrgios), illustrando le enormi differenze tra i due Slam vinti in questa stagione (gli Australian Open ad inizio anno e ora il torneo newyorkese) Jannik Sinner non ha potuto nascondere come anche l'avvicinamento sia stato molto diverso: "Credo che non si possano paragonare perché sono state circostanze molto diverse, periodi diversi dell’anno. A Melbourne ho sentito come un sollievo. Nella mia mente, sapevo che stavo lavorando per ottenerlo, però non sai mai realmente se puoi vincere uno Slam o no. Quando ottieni il primo, sai di avere il potenziale. Qui invece è stato molto difficile perché l'avvicinamento al torneo non è stato facile. Sento di essere cresciuto partita dopo partita, il mio livello di fiducia aumentava ogni volta. Ho avuto più pressione che in Australia. Sono contento di come l’ho gestita" ha difatti detto il 23enne altoatesino.

Entrando più nel dettaglio il numero uno del ranking ATP ha parlato del lungo periodo complicato attraversato fuori dal campo dovuto a quella doppia positività al Clostebol di Indian Wells che lo tormenta ancora oggi (nonostante l'assoluzione del tribunale dell'ITIA per la quale ancora WADA e NADO Italia potrebbero fare ricorso al TAS di Losanna): "Quello che mi ha aiutato a farcela sono state le persone vicine, quelle che mi conoscono da quando sono piccolo, la mia famiglia e il mio team. Cerco sempre di stare vicino a loro, specialmente nei momenti complicati perché so che possono aiutarmi. Questi (i momenti complicati, ndr) sono ancora nella mia testa. Non se ne sono andati completamente – ha difatti confessato il tennista azzurro –.

Quando sono in campo, cerco di concentrarmi sulla partita, cerco di gestire la situazione nel miglior modo possibile. Alla fine, cerchiamo sempre di migliorare come giocatori. Non è stato facile, questo è sicuro, ma ho cercato di concentrarmi, cosa in cui ho fatto un ottimo lavoro. È complicato spiegare tutto quello che ho passato negli ultimi mesi, non è stata solo la settimana precedente al torneo. È stato difficile per me godere di certi momenti. Il modo in cui mi sono comportato o sono entrato in campo nei tornei precedenti non è stato lo stesso. Chi mi conosceva sapeva che qualcosa non andava. In questo torneo sono riuscito a iniziare a ritrovare un po' me stesso come persona, indipendentemente dal risultato" ha infine chiosato uno Jannik Sinner che, per quanto non più tormentato, non si evidentemente ancora del tutto liberato da quell'inquietudine divenuta sua inattesa compagna di viaggio in questi ultimi sei mesi.

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