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Sinner sembra una macchina al Roland Garros, la realtà è un’altra: “Non posso mostrare nulla”

Jannik Sinner, dopo la vittoria su Rublev ha rivelato che, nonostante l’apparenza imperturbabile, dentro di sé vive una vera “tempesta”.
A cura di Marco Beltrami
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E così anche Andrey Rublev ha ceduto il passo a Jannik Sinner. Altra prestazione da incorniciare al Roland Garros per il numero uno al mondo, che sta cercando di ritrovare il suo tennis migliore, eliminando quegli alti e bassi legati agli ormai famigerati tre mesi. Per riuscirci, Jannik ha apportato delle novità al suo modo di stare in campo, compresa la postura in risposta. Proprio questa e la sua “poker face” sono state oggetto di alcune domande durante l’intervista al termine della partita degli ottavi.

Sinner e il cambio di postura nella risposta, le parole dopo la vittoria su Rublev

Sinner, quando deve rispondere al servizio degli avversari, al contrario di quanto faceva in passato, non si posiziona più frontalmente. Ora si dispone quasi di profilo, con il piede sinistro più avanzato, come se volesse essere già più aggressivo. Qual è il motivo di questa novità? Queste le sue parole: "In realtà abbiamo cambiato proprio prima di questo torneo. A volte avevo la sensazione di perdere un po’ il ritmo, e questa nuova posizione mi dà un po’ più ritmo e mi permette di reagire meglio sulla palla, soprattutto sulle prime che arrivano molto veloci. Sulla seconda di servizio ho cercato invece di variare un po’, rispondendo più da dietro oppure avvicinandomi. Oggi ho sentito che da dietro funzionava molto bene. C’era un po’ di vento in una direzione, quindi da un lato puoi servire in un modo e dall’altro in un altro".

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Maniacali Sinner e il suo team nel lavoro per migliorarsi costantemente, attraverso questi piccoli dettagli: "È un gioco molto tattico. Ma, ancora una volta, cerchiamo sempre di migliorarci come giocatori, provando cose nuove. Alcune funzionano molto bene, come oggi.

Sinner e la poker face al Roland Garros

L'altro aspetto impressionante di Sinner è quello relativo alla sua freddezza. Ma l'ex tennista Cornet, che veste oggi i panni dell'intervistatrice al Roland Garros, vuole vederci chiaro: Jannik è davvero così o è semplicemente bravo a nascondere la frustrazione? Il numero uno al mondo, sorridente, ha spiegato: "Assolutamente no. Dentro di me c’è una tempesta in corso! Ma il tennis è un gioco molto mentale e cerchi di non mostrare nulla al tuo avversario. Anche tu lo sai: quando vedi che l’altro sta facendo fatica, cerchi sempre di salire di livello. Io lavoro molto anche osservando l’altro lato del campo, cercando di capire come si sente il mio avversario. All’inizio della mia carriera, quando ero ancora molto giovane, quella tempesta si vedeva anche fuori, non era solo interna".

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