Sinner e la prima reazione dopo la sconfitta: “Direi che è abbastanza ovvio cosa ho pensato, no?”

Jannik Sinner non ha nascosto la fisiologica amarezza dopo la finale del Roland Garros persa contro Carlos Alcaraz. Durante la maratona parigina, il numero uno del mondo è andato avanti come un treno, senza soffermarsi sui match point non concretizzati e sulle occasioni sfumate. Ma quando è arrivato il punto finale, tutta la delusione è emersa, in modo inevitabile. È stato lo stesso Sinner a raccontarlo nella conferenza stampa post-match.
Sinner prova a consolarsi dopo la finale del Roland Garros
La soddisfazione per il livello di gioco espresso a Parigi rappresenta solo una consolazione parziale. Il suo tennis è stato all’altezza della sfida, e lo stesso Sinner lo ha riconosciuto con lucidità, dopo aver anche ringraziato il pubblico tutt'altro che carino nei suoi confronti: "Naturalmente sono felice di essere riuscito a esprimere questo livello di gioco. Sono comunque soddisfatto del mio torneo. Ma, ovviamente, fa male. In questo momento non c’è molto da dire. Però, ancora una volta, sono contento del lavoro che stiamo facendo per migliorare ogni giorno. Cerco di mettermi in queste situazioni. È stata una partita di altissimo livello, questo è certo".
Jannik e i cattivi pensieri durante e dopo il match contro Alcaraz
Dal livello tecnico-tattico a quello mentale, Sinner è stato sul pezzo in ogni fase del match. Ma quanto è grande la delusione per quei tre match point a suo favore che non è riuscito a concretizzare? Cosa ha pensato il numero uno del mondo in quei momenti, e poi a fine gara, seduto in panchina, con lo sguardo affranto? Jannik, schietto come sempre, non si è nascosto: "Cosa stavo pensando… beh, direi che è abbastanza ovvio, no? Ma mentre stai ancora giocando, non pensi alle occasioni che hai avuto. Ho cercato di cancellare tutto. Ogni set, negli Slam, si parte da zero. Ero ovviamente deluso per il quarto set: i match point, il turno di servizio per chiudere… Ma sono rimasto lì mentalmente. Non gli ho regalato alcun punto".
Poi però, a mente fredda, è impossibile non ripensare a tutto ciò che avrebbe potuto essere e non è stato: "Quando è finita, è finita. È una sensazione diversa. Ti passano tante cose per la testa, ma non puoi più fare nulla una volta che il match è concluso. Invece, quando inizi un quinto set, hai ancora la possibilità di cambiare qualcosa".