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Sinner deve versare allo Stato italiano le tasse per la vittoria nelle ATP Finals: sono tanti soldi

Jannik Sinner, in quanto sportivo professionista non residente fiscale in Italia, è stato tassato alla fonte dal fisco del nostro Paese dopo la vittoria nelle ATP Finals giocatesi a Torino: l’altoatesino ha lasciato sul tavolo una bella cifra.
A cura di Paolo Fiorenza
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Spesso quando si parla di premi vinti dai tennisti nei tornei o in carriera, ci si dimentica che ci si riferisce a cifre lorde, da cui vanno sottratti gli importi versati a titolo di tassazione. I giocatori pagano subito una ritenuta alla fonte nel Paese dove disputano il torneo (in percentuale variabile a seconda della normativa locale), poi devono dichiarare quel reddito nel Paese di residenza fiscale. Se quest'ultimo tassa il reddito in questione, la ritenuta estera può essere dedotta (o recuperata interamente, a seconda del regime fiscale) con il credito d'imposta. Se invece il Paese di residenza non tassa il reddito delle persone fisiche (come è il caso di Jannik Sinner a Monaco), la ritenuta estera è una tassazione definitiva, cui non si aggiungerà nessun'altra decurtazione di quanto è stato vinto giocando in giro per il mondo. In considerazione di questa premessa, Sinner deve versare allo Stato italiano circa 1 milione e 300mila euro, dei 4 milioni e 400mila vinti trionfando nelle ATP Finals 2025.

Quante tasse deve pagare Jannik Sinner allo Stato italiano per la vittoria nelle ATP Finals

Domenica Sinner ha battuto Carlos Alcaraz in due set nella finale di Torino: un successo che ha certificato il suo dominio incontrastato sui campi indoor. Jannik ha vinto senza perdere neanche un set tutti e cinque gli incontri delle Finals (i tre del girone, la semifinale e la finale), il che significa che alla fine l'ATP gli ha versato l'assegno gigantesco riservato a chi fa jackpot: 5.071.000 dollari, pari a poco meno di 4.400.000 milioni di euro.

Da questa cifra va immediatamente tolta la parte che lo Stato italiano tiene per sé come ritenuta "a titolo d'imposta" sui premi sportivi vinti sul territorio del nostro Paese (come nelle ATP Finals di Torino) da atleti stranieri o comunque non residenti fiscali come Sinner. Queste somme sono considerate reddito da prestazione autonoma e soggette a una ritenuta d'acconto del 30% alla fonte (art. 25 DPR 600/1973 / art. 54 TUIR, ovvero il Testo Unico delle Imposte sui Redditi). Non si tratta dell'IRPEF progressiva (fino al 43% per i residenti, a seconda dello scaglione), ma di una tassazione fissa e immediata sul lordo.

Facendo due conti, Sinner verserà nelle casse dell'erario italiano poco più di un milione e 300mila euro per aver vinto le Finals sul suolo patrio. E visto che il 24enne altoatesino gode di un regime fiscale agevolato nella sua residenza monegasca, tutto il restante malloppo (più di 3 milioni di euro) finirà direttamente sul suo conto, senza ulteriori prelievi.

Jannik Sinner col trofeo delle ATP Finals vinte per il secondo anno di fila a Torino
Jannik Sinner col trofeo delle ATP Finals vinte per il secondo anno di fila a Torino

Sinner ha versato soldi all'erario italiano anche al torneo di Roma

La stessa cosa è avvenuta per Sinner anche lo scorso maggio, quando è arrivato in finale al Masters 1000 di Roma, perdendola con Alcaraz. In quel caso, il numero due al mondo aveva vinto un premio lordo di 523.870 euro e anche allora era stato immediatamente tassato alla fonte dallo Stato italiano, in quanto atleta professionista non residente nel nostro Paese che aveva ricevuto un compenso per l'attività agonistica svolta sul suolo italiano. Dunque il 30% di quella cifra, pari a 157.161 euro, era finito nelle casse del nostro erario, lasciando a Jannik i restanti 366.709 euro.

Sono i due eventi cui Sinner partecipa come tennista professionista che possono fruttargli – visto che si svolgono interamente in Italia – un reddito imponibile per il nostro fisco e per il quale versa immediatamente dei soldi al nostro erario. Sugli altri premi vinti fuori dall'Italia, l'altoatesino gode del regime agevolato della sua residenza monegasca, ovvero paga solo le ritenute alla fonte impostegli dai diversi Paesi in cui va a giocare, senza lasciare per strada null'altro.

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