Sabalenka si sfoga per la partita sospesa a Berlino: “Stai perdendo” e fa un gesto di rabbia

Il gesto che fa Aryna Sabalenka quando esce dal campo di Berlino è ironico ma carico di rabbia. Ce l'ha con Rebeka Masarova che ha fatto di tutto affinché fosse rinviata la partita. L'arbitro supervisore ha deciso che la gara va sospesa perché la parte di campo occupata dall'avversaria è scivolosa. Rebeka Masarova, che ha già perso il primo set 6-2, non ha alcuna intenzione di ricominciare: richiama l'attenzione dell'ufficiale di gara, gli spiega che in quelle condizioni non si può giocare. E vede soddisfatte le proprie lamentele. Sabalenka sgrana gli occhi, fissa l'arbitro con un'espressione di sdegno e stupore.
La frustrazione di Sabalenka: "Lei dice che è scivoloso e voi fermate tutto?"
Masarova deve essere stata abbastanza convincente visto che poco dopo arriva la sospensione dell'incontro tra l'incredulità e le proteste (vane) della bielorussa. Non è d'accordo perché, a suo dire, le motivazioni espresse dalla svizzera sono farlocche. Non è vero che dal suo lato non si può stare in piedi perché il prato è umido. Non è vero si possa far male. E non è vero – insiste – che non c'è più abbastanza tempo perché sta per calare la sera. In buona sostanza, ritiene che la svizzera abbia storie solo perché ha capito di essere spacciata. Sabalenka glielo dice faccia a faccia, davanti al supervisore: "Ma stava perdendo…", le ultime parole della campionessa che ritiene inaccettabile (oltre che un danno per il calendario agonistico) quella scelta.

"Interrompete l'incontro perché lei ha detto che questo lato era scivoloso?". Inutile insistere, il supervisore non vuole sentire ragioni: per lui le obiezioni sollevate da Masarova sono valide perché c'è il rischio d'infortunarsi. "Ma come? Ho appena giocato due game su quel lato…", replica la numero uno al mondo. Sabalenka capisce che è inutile continuare a interloquire e s'innervosisce: è certa che sia solo una scusa della rivale. Non può fare altro, dalla sua ha anche il favore del pubblico che rumoreggia ma le serve a nulla.
Il gesto della bielorussa che nasconde rabbia
La tennista bielorussa è infuriata, posa la racchetta nel borsone con un sorriso beffardo scuote il capo e torna nello spogliatoio avanzando il passo. Se resta lì, c'è il rischio che si metta a urlare. Prima di andare via, fa un'ultima cosa: fulmina con un'occhiataccia l'avversaria poi alza il pollice verso l'alto come a dire "brava, ci sei riuscita".