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Rublev rompe il silenzio: “Squalifica forzata dall’arbitro senza prove chiare”. Poi la promessa

Andrey Rublev ha rotto il silenzio dopo la squalifica e il ricorso accolto dall’ATP. Il tennista russo ha parlato di “risultato forzato senza prove chiare”
A cura di Marco Beltrami
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Il cerchio si chiude dopo il caso della squalifica di Rublev a Dubai. Prima di partecipare regolarmente al torneo di Indian Wells, il tennista russo che ha visto il suo ricorso parzialmente accolto dall'ATP ha deciso di rompere il silenzio. Sui social Rublev è tornato a parlare di quanto accaduto in occasione del match contro Bublik e dello sfogo contro il giudice di linea.

Innanzitutto il numero 5 del mondo ha ringraziato il comitato per avergli restituito i punti e di conseguenza la classifica, oltre ai premi in denaro: "Voglio ringraziare il comitato di appello per aver approvato il mio ricorso e aver cambiato rotta rispetto alla decisione iniziale dell'ATP di squalificarmi dalla semifinale di Dubai e di togliermi i punti in classifica e il premio in denaro che ho guadagnato la scorsa settimana".

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Andrey Rublev si augura che il suo caso possa servire di lezione per il futuro. Tra le righe l'accusa del russo è molto pesante, visto che parla di "risultato forzato" da parte dell'arbitro: "Spero che in futuro l'ATP esamini più attentamente questa regola e vi apporti delle modifiche, in modo che un arbitro non possa forzare il risultato di una partita senza avere prove chiare e senza consentire al giocatore di avere una revisione video".

Nonostante tutto Rublev ha imparato comunque la lezione. Oltre a ringraziare tutti per il supporto, Andrey ha voluto congedarsi con una promessa: "Anche se sono deluso di non essere riuscito a finire la semifinale a Dubai, sono grato per tutto il supporto che ho avuto da voi negli ultimi due giorni, ho ricevuto molti messaggi. Grazie a tutti coloro che mi supportano, prometto che imparerò da questo e cercherò di essere un giocatore e una persona migliore".

Il caso dunque è chiuso con l'ATP che ha trovato eccessiva la punizione nei confronti del russo, limitandosi dopo la squalifica a multarlo di circa 36mila euro. Poco male per lui che ne ha guadagnati circa 120mila, dopo la restituzione post-squalifica.

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