Quanto guadagna Paolini se vince la finale degli Internazionali d’Italia 2025, montepremi e prize money

Jasmine Paolini è in finale WTA degli Internazionali d'Italia contro l'americana, Coco Gauff. Oggi, a partire dalle 17:00, sul Campo centrale del Foro Italico palio non c'è solo una vittoria che vale tanto quanto a prestigio sportivo ma anche per i soldi del montepremi e i punti da aggiungere nella speciale classifica del ranking. Grazie alla qualificazione per il match che vale il titolo (in Italia manca da ben 40 anni), la 29enne toscana ha già messo da parte un bonus di 456.735 euro e un tesoretto di punti discreto (650). Battere la statunitense significa intascare un somma di circa 900 mila euro e 1000 punti per migliorare il proprio piazzamento nella graduatoria, balzando dalla 5ª alla 3ª posizione.
Quanto ha guadagnato Paolini fino alla finale: i premi
Il montepremi del circuito WTA ha subito un ritocco verso l'alto negli ultimi tempi, la cifra complessiva è di 2 milioni di euro. L'incremento è costante e si nota soprattutto dagli importi che figurano a ogni passaggio di turno: chi ha perso subito è tornato a casa con 13.150 euro. La vincitrice guadagna 877.390 euro mentre la finalista ne incassa 456.735.
Quanto guadagna Paolini se vince gli Internazionali d'Italia: il montepremi
Il Masters 1000 di Roma mette in palio 1000 punti che vanno alla finalista vincitrice, chi perde invece deve accontentarsi di 650. Quanto all'aspetto economico, è chiaro che più si va avanti nel torneo e più s'intasca. A partire dagli ottavi di finale le cifre aumentano in maniera esponenziale.
Punti classifica e montepremi
Primo turno: 10 punti WTA | € 13.150
Secondo turno: 35 punti WTA | € 21.215
Terzo turno: 65 punti WTA | € 38.313
Ottavi di finale: 120 punti WTA | € 66.110
Quarti di finale: 215 punti WTA | € 124.700
Semifinali: 390 punti WTA | € 240.380
Finalista: 650 punti WTA | € 456.735
Campione: 1.000 punti WTA | € 877.390.
Perché montepremi e prize money femminili sono inferiori a quelli maschili
Sono tre i fattori che finora hanno alimentato disparità di trattamento tra i tornei maschile e femminile: la struttura organizzativa dei circuiti ATP e WTA, gli aspetti strettamente legati alle strategie di sponsorizzazione e ad altri di mercato. La FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) ha approntato un piano triennale per limare queste differenze e arrivare alla parità di montepremi.