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Panatta racconta cosa è successo le uniche due volte in cui ha incontrato Sinner: “È tutto qua”

Panatta parla del fenomeno Sinner e dell’era d’oro del tennis italiano. Per l’ex campione una domanda ricorrente da parte dei tifosi.
A cura di Marco Beltrami
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Prima in campo, poi in panchina e poi dietro ad un microfono. Adriano Panatta e Paolo Bertolucci sono due colonne del tennis italiano. Dopo aver scritto pagine memorabili di sport, i due ex campioni stanno contribuendo al racconto di una meravigliosa età dell'oro della racchetta italica. Inevitabile dunque che i due protagonisti del fortunato podcast "La telefonata" vengano considerati un punto di riferimento dalla gente, che spesso e volentieri ne approfitta per chiedere loro dei nostri giocatori e in primis di Jannik Sinner.

Panatta e le domande ricorrenti su Jannik Sinner

Un argomento venuto fuori durante l'intervista di coppia nella trasmissione di Radio Deejay, Deejay chiama Italia. Bertolucci e Panatta hanno parlato del loro feeling con il tennis giocato e non, con il secondo che ha confermato di aver avuto un periodo di "pausa": "Se non me n'è fregato niente del tennis per un periodo? Per un po' di tempo sì. Diciamo quando avevo sui 50 anni, fino a 15-20 anni fa, non avevo voglia".

Ora però la musica è cambiata, anche perché non si può non parlare di questo periodo magico in cui abbiamo avuto la fortuna di avere un numero uno al mondo. E proprio Sinner è oggetto delle attenzioni costanti della gente che ne approfitta per chiedere a Panatta informazioni: "Adesso sono obbligato, perché in ogni caso ci fermano per strada ogni volta e la domanda classica è: "Come sta Sinner?'".

Adriano Panatta e le brevi conversazioni con Jannik Sinner

E Adriano Panatta risponde sempre alla stessa maniera a tutti, visto che non conosce così bene Jannik Sinner: "Frequentazioni abituali? No, no, assolutamente. Lui un po’ di più, ma io l’ho visto due volte in vita mia, appena". Appuntamenti formali, con frasi che sembrano di circostanza: "Sì, sì, sì: ‘Ciao, ciao, come stai? Bravo!'. E tutto qua.

Sinner e Alcaraz più forti per tutti

E Sinner insieme ad Alcaraz è uno dei dominatori del tennis attuale. Panatta e Bertolucci ne hanno viste tante, cos'ha di speciale questa rivalità: "È sempre stato così. L’epoca dei tre (Djokovic, Federer, Nadal) era diversa: c’erano anche Del Potro, Wawrinka, Tsonga. Più concorrenza. Ora due uomini soli al comando: come nel ciclismo con Pogacar. Negli anni ’70, se vai a vedere la classifica mondiale, tutti i primi 10 avevano vinto almeno uno Slam. C’era più equilibrio. Adesso non perdono neanche se qualcuno li spara dalla tribuna!".

La previsione di Panatta sul futuro del tennis

Ma sono loro ad essere troppo forti, oppure gli altri giocatori non sono all'altezza? Idee chiare da parte di Panatta: "Entrambe le cose. E poi il gioco si è uniformato. Una volta, se incontravano uno che giocava diversamente, potevano perdere. Ora giocano tutti uguale. Dipende dall'attrezzo, dal modo di allenare. Gli attaccanti non ci sono più. Non si scende più a rete. Come in tutti gli sport: più fisici e meno tecnici. La palla va troppo veloce".

E proprio Panatta trova conferme su quella che è stata una sua previsione: "Siamo all’inizio. Io ho predetto che fra 10-15 anni saranno tutti giocatori tipo NBA: alti 2.10-2.15, che servono a 350 all’ora. Finisce il tennis".

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