Nadal: “Con Federer e Djokovic abbiamo aiutato Sinner e Alcaraz: vogliono fare le cose per bene”

Da una leggenda a un'altra. Dopo Roger Federer, anche il suo ex rivale e amico Rafa Nadal è intervenuto ripercorrendo le tappe dello storico periodo tennistico di convivenza con lo svizzero e con l'altro componente dei Big Three, Novak Djokovic. A circa un anno dal ritiro, la grande gloria spagnola ha ripercorso le tappe di quell'epoca, parlando anche della nuova rivalità che sembra aver colmato la lacuna degli amanti del tennis: quella tra Sinner e Alcaraz. L'eredità dei tre, è stata un aiuto per Jannik e Carlos.
Nadal ritorna sulla rivalità con Federer e Djokovic
Uno dei motivi d'orgoglio di Nadal, quando ripensa alle sue sfide infinite con Federer e Djokovic, è quello di aver dato tutto in campo. Lotta dura, su ogni punto, ma con la consapevolezza di non essere andati mai oltre. Il fuoco del passato si è spento e tutto viene visto poi con un occhio diverso da Rafa nel programma Universo Valdano sul canale spagnolo Movistar+: "Si attraversano delle fasi. Quando si è più giovani, si vive tutto più intensamente. Con il passare degli anni, le cose si addolciscono. La cosa positiva del nostro tempo è che abbiamo concluso le nostre carriere e possiamo uscire a cena insieme senza problemi. Questo è qualcosa di cui essere orgogliosi".
Qualche piccola schermaglia, magari, ma anche il riconoscere di essere stati l'uno lo stimolo dell'altro. Cosa resta alla fine? Solo ammirazione, rispetto e, chissà, anche un'amicizia: "Abbiamo gareggiato per le cose più importanti, ma non abbiamo esagerato. La rivalità è rimasta in pista e i rapporti personali si sono sempre basati sul rispetto, l'ammirazione e persino una certa amicizia con i nostri rivali". È quello che ha sottolineato anche Federer, spiegando che il fatto di aver smesso di giocare aiuti in tal senso, al contrario forse di Djokovic che, essendo ancora in attività, non può capire cosa significhi.
Nadal cita anche Sinner e Alcaraz
Insomma, Sinner e Alcaraz, che stanno regalando una lezione importante in termini di sana rivalità sportiva, hanno forse giovato di chi li ha preceduti: "Sono felice di aver fatto parte di questa storia. Senza nulla togliere a Sinner e Alcaraz, che vogliono fare le cose per bene, penso che noi (i Big Three) abbiamo aiutato le nuove generazioni a capire che si può essere un avversario feroce senza odiare il rivale. Si può avere una relazione ottimale, non necessariamente un'amicizia. È una bella eredità che ci siamo lasciati alle spalle".
E forse Nadal non sarebbe stato tale, così come Federer o Djokovic, se non ci fossero stati gli altri due come stimolo: "Le esigenze erano altissime. Non abbiamo mai smesso di spingerci a vicenda. Non ci si poteva permettere di buttare via i tornei. Questa è la grandezza della nostra epoca. Eravamo sempre in finale, in lizza per i tornei più importanti. Non credo che uno di noi, da solo, avrebbe potuto farcela".