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Medvedev sul caso Peng Shuai: “Tornei cancellati? Giochiamo in tanti paesi con problemi politici”

Il tennista russo ha parlato di Peng Shuai e ha fatto capire di non condividere la linea della WTA che ha deciso di boicottare i tornei in Cina nel 2022.
A cura di Alessio Morra
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Da un mese si parla tanto di Peng Shuai, tennista, ex numero 1 del doppio, che dopo aver scritto un post sui social in cui denunciava degli abusi subiti dall'ex vice Primo Ministro cinese è praticamente scomparsa. Dalla Cina sono arrivate delle rassicurazioni sulle sue condizioni, sono state pubblicate delle foto, e c'è stata anche una videochiamata di Peng Shuai con il presidente del CIO Bach. Ma le preoccupazioni non sono scomparse affatto, nemmeno dopo che il CIO ha cercato di rassicurare sulle sorti di Peng Shuai facendo sapere tramite una nota di aver effettuato un'altra videochiamata con la giocatrice. Mentre la WTA, l'associazione che gestisce il circuito femminile, ha annunciato nei giorni scorsi il boicottaggio verso la Cina, dove non si disputeranno tornei nel 2022. Decisione che è stata applaudita da tante tenniste e tanti tennisti, tranne Daniil Medvedev, il numero 2 del mondo attualmente impegnato in Coppa Davis con la Russia.

Medvedev non è mai banale nelle sue interviste e nella conferenza stampa che ha fatto seguito al successo su Ymer in Coppa di Davis ha risposto ad alcune domande su Peng Shuai: "Quello che tutti vogliamo sapere è che lei sia al sicuro, cosa che non sappiamo al 100%", ha poi aggiunto: "Quello che ha fatto la WTA è molto forte perché ci sono dietro tanti interessi economici. So che ci sono tante cose da fare, non voglio criticare l'ATP. Ma ciò che ha fatto Steve Simon (dirigente WTA) è molto audace".

Allargando il raggio il giocatore russo, vincitore degli US Open a settembre e finalista perdente alle Finals di Torino, ha fatto capire che fosse stato un dirigente non avrebbe preso la stessa decisione della WTA e ha ricordato come il circuito giochi in tante nazioni che hanno problemi politici e sociali importanti: "I tornei in Cina sono tra quasi un anno e credo che a quel punto sarà tutto risolto. Dovessi giocare lì la prossima settimana sarebbe scomodo. Ma non dobbiamo dimenticare che giochiamo in tanti paesi che hanno problemi politici e sociali ma ci giochiamo o lo stesso dei tornei". 

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