Medvedev incontenibile agli US Open: “Sto per avere una multa pesante. Se parlo sono in guai seri”

Daniil Medvedev agli US Open prima ha dato spettacolo alla sua maniera in campo, con il clamoroso sfogo contro il giudice di sedia, e poi si è autocensurato in conferenza. Dopo la rocambolesca sconfitta contro Bonzi e il caos legato al "fotografo" disturbatore, il tennista russo ha parlato della multa ricevuta e della necessità di evitare di complicare ulteriormente la situazione.
Le parole pronunciate contro l'arbitro, reo di aver concesso nuovamente la prima di servizio a Bonzi sul match point a causa del disturbo di un fotografo, non sono state leggere. Per questo Medvedev è già stato stangato: "Sto già ricevendo una multa abbastanza pesante, quindi se parlo sono nei guai seri e non voglio parlare".
Il caso Opelka e il timore di multa di Medvedev
Cosa intendeva Medvedev quando ha iniziato a urlare: "Cosa ha detto Reilly Opelka?" Il riferimento è a un’intervista del passato del tennista americano che si scagliò contro lo stesso giudice di sedia del match tra Daniil e Bonzi definendolo il peggiore. Reilly ricevette all'epoca un punto di penalità nel torneo di Dallas per aver apostrofato in malo modo uno spettatore. A fine gara poi esplose contro l'arbitro: "Allensworth è il peggior arbitro dell’ATP, nello spogliatoio si parlava di lui giusto due giorni fa". Multa di 40mila dollari per lui, che si lamentò di questo provvedimento.
Il russo non ha voluto dire altro: "Non tutti capiscono di cosa sto parlando quando ho detto Reilly. Reilly è stato multato pesantemente per questo, quindi prenderò una multa salata anch'io".
Medvedev e la multa, la conferenza degli US Open dopo la sconfitta
Un po' a sorpresa poi Daniil ha puntato il dito contro il suo avversario, che secondo lui avrebbe meritato di essere multato più di lui: "Non ho idea di quanto sarà la punizione; al pubblico è piaciuto molto più che ad altri, quindi vedremo. Oggi non ho fatto niente di male; spero che multino anche lui, perché oggi ha ricevuto un sacco di coaching (i consigli dell'allenatore, ndr), al punto che non sai più se sia consentito o no".
Il tennista russo si sente un po' perseguitato
Medvedev non si spiega perché certi giocatori vengano sempre multati e altri no: "Non capisco perché loro multino di più giocatori come noi, più di altri ragazzi. Kyrgios, io, Bublik, chi altro? Opelka, anche se Reilly è un bravo ragazzo e loro lo hanno multato perché non gli piace".