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La storia dei Carota Boys, i primi tifosi di Sinner: “Adesso abbiamo un gruppo Whatsapp con lui”

I Carota boys, primi tifosi di Jannik Sinner, hanno celebrato la vittoria agli Australian Open riunendo 1000 persone in un watch party che non dimenticheranno: “La prima volta travestiti da carota ci vergognavamo, oggi abbiamo un gruppo Whatsapp con Jannik”.
A cura di Gianluca Orrù
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I Carota Boys sono 6 e si chiamano Enrico Ponzi, Francesco Gaboardi, Alessandro De Dominici, Alberto Mondino, Lorenzo Ferrato e Gianluca Bertorello. Fanpage.it li incontra nel pomeriggio dopo la vittoria di Jannik Sinner agli Australian Open, a casa di Lorenzo Ferrato c'è una troupe di Rai1 che sta aspettando la diretta delle 20. Stanno bevendo Champagne e mangiando salame delle valli cuneesi: "Oggi si festeggia" dicono. Sono i tifosi di Sinner più famosi al mondo.

"Siamo amici da sempre – racconta Francesco Gaboardi – e siamo appassionati di tennis. Quando tutto è cominciato non avevamo idea che sarebbe finita così. La prima volta ci siamo travestiti da carota a Roma, ci vergognavamo di entrare… poi è stata una grande festa".

Da sx, Francesco Gaboardi, Gianluca Bertorello, Alessandro De Dominici
Da sx, Francesco Gaboardi, Gianluca Bertorello, Alessandro De Dominici

"Siamo stati contattati da Lavazza – spiega Enrico Ponzi, che lavora con Alessandro De Dominici come rivenditore di carne – che ci ha chiesto di andare con loro al Roland Garros, a Parigi. Abbiamo deciso di aprire la pagina Instagram sul treno di andata e adesso abbiamo 101.000 follower".

"Carota Boys nasce dal fatto che Jannik Sinner, in una pausa tra un game e l'altro, ha mangiato una carota – spiega Alberto Mondino, che nella vita ha una ditta che produce sacchetti di plastica bio – è stato un gesto inusuale diventato virale, così abbiamo deciso di chiamarci così".

Da sx, Enrico Ponzi, Alberto Mondino, Lorenzo Ferrato.
Da sx, Enrico Ponzi, Alberto Mondino, Lorenzo Ferrato.

"Per essere un Carota Boy – spiega Ferrato, che è un impiegato in una multinazionale della zona – innanzitutto devi seguire il tennis, ovviamente devi sapere tutto di Jannik, sapere come gioca eccetera, e poi naturalmente fare il tifo, supportarlo al massimo".

"Quando non riusciamo ad andare fisicamente a fare il tifo per lui – racconta Alessandro De Dominici – gli facciamo sentire il nostro supporto attraverso i social, facciamo video divertenti con la gente, e poi abbiamo anche un gruppo Whatsapp con lui".

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"Lo abbiamo incontrato la prima volta a Milano – racconta Gianluca Bertorello – e abbiamo addirittura fatto qualche scambio sul campo insieme… ovviamente ci ha distrutti (ridono) ma da allora abbiamo un gruppo Whatsapp con lui: JS e i Carota Boys, sul quale ci scambiamo qualche messaggio di complimenti, di auguri".

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"Ci riteniamo molto fortunati – spiega De Dominici – perché nel giro di sei mesi siamo potuti andare a tutti e 4 i tornei dello Slam, cosa che non capita molto facilmente a un tifoso normale. Anzi direi che è una cosa più unica che rara. Ci auguriamo di riuscire a seguirlo al massimo anche quest'anno, ma se qualcuno di noi non riuscirà a prendere ferie, quelli che rimarranno qui organizzeranno un watch party per condividere la nostra passione per il tennis e per Jannik".

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