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Roland Garros

La sfida di Naomi Osaka al tennis: “Ho sofferto la depressione, mi sento vulnerabile”

Naomi Osaka, tennista giapponese numero 2 al mondo, si è ritirata dal Roland Garros. La 23enne lo ha annunciato sui social, in un post in cui ha spiegato come stia vivendo un momento delicato dal punto di vista psicologico: “Soffro di depressione dallo US Open 2018, mi staccherò dal tennis per un po’”. La sua decisione segue quella di non partecipare alle conferenze stampa, per cui era stata pesantemente criticata. In realtà stava solo nascondendo le sue difficoltà. Ora è riuscita a chiedere aiuto e il mondo del tennis ha il dovere di sostenerla.
A cura di Valerio Albertini
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Ciò che è accaduto a Naomi Osaka ha dato una forte scossa al mondo del tennis. Negli ultimi giorni la tennista giapponese, numero 2 al mondo, ha fatto parlare di sé prima per il suo rifiuto di affrontare ogni conferenza pre e post match per salvaguardare la sua salute mentale e poi per la scelta forte di ritirarsi dal Roland Garros. Dietro ai comportamenti dell'atleta 23enne c'è una depressione che si porta dietro ormai dalla vittoria del primo Slam della sua carriera, lo US Open del 2018 portato a casa battendo in finale Serena Williams. Naomi ha spiegato il suo stato psichico in un post sui social in cui si è messa a nudo e ha sfidato il sistema tennistico internazionale, sempre più pressante nei confronti degli atleti, molti dei quali non riescono più a sopportare un carico mentale così elevato, come accaduto anche a Dominic Thiem.

La scelta di Osaka di non partecipare alle conferenze stampa

Tutto inizia il 26 maggio scorso. In un post sui suoi account social, la tennista giapponese comunica che non prenderà parte alle conferenze stampa fissate prima e dopo ogni partita del Roland Garros, perché nocive per la sua salute mentale:

Non farò nessuna conferenza stampa durante il Roland Garros. Ho spesso sentito sulla mia pelle come le persone non abbiano alcun riguardo per la salute mentale degli atleti e questo è ancor più vero quando guardo o partecipo a una conferenza stampa. Siamo spesso seduti lì davanti a domande che ci sono già state poste più volte o interrogativi che riempiono di dubbi le nostre menti e non ho più intenzione di sottopormi a domande che incrinano le mie sicurezze. La mia decisione di non prendere parte alle conferenze stampa non è contro il torneo e alcuni giornalisti mi hanno intervistata sin da quando ero una ragazza, perciò ho una relazione amichevole con la maggior parte di loro. Comunque, se gli organizzatori pensano di potermi dire: "Fai le conferenze o sarai multata", mi farò una risata. In ogni modo, spero che una buona parte della somma incassata possa finanziare cause a favore della salute mentale.

Quello di Naomi Osaka è un grido d'aiuto, che non riesce a esprimere nella maniera più comprensibile. Se preso alla lettera, il suo sfogo può sembrare una ribellione al sistema dei media, anche se è lei stessa a confermare di avere un buon rapporto con la maggior parte della stampa. La numero 2 al mondo nasconde un malessere che non tarderà a mettere in mostra solo qualche giorno dopo e le sue parole sono dirette a coloro i quali tirano i fili del grande tennis internazionale, colpevoli di non prendere in considerazione la salute mentale degli atleti.

Naomi Osaka comincia comunque il suo torneo parigino e batte Patricia Maria Tig al primo turno. Come aveva preannunciato, non partecipa alla conferenze stampa post-partita e viene multata di circa 12mila euro. Non è la prima volta in cui un tennista salta l'incontro con i giornalisti, ma la giapponese è la prima di sempre ad annunciarlo in anticipo. Si tratta di un gesto forte, per certi versi rivoluzionario, che non passa inosservato. Gli organizzatori dei quattro tornei che compongono il Grande Slam pubblicano un comunicato congiunto in cui si parla di multe più sostanziose e della sospensione di Osaka dal torneo nel caso in cui mantenesse ancora fede alla sua scelta. Inoltre, gli stessi affermano di aver provato a parlare con la tennista per accertarsi che stesse bene e capire i dettagli della sua difficoltà, senza, però, ottenere una risposta.

Il ritiro dal Roland Garros e le difficoltà psicologiche

Passano giorni in cui le polemiche non fanno che alimentarsi finché, nella serata di ieri, la numero 2 al mondo pubblica un nuovo post sui social, in cui annuncia il suo ritiro dal Roland Garros, spiegando i motivi della sua scelta e la sua situazione psicologica, che la porterà lontano dal tennis per un po':

Penso che ora la cosa migliore per il torneo, gli altri giocatori e la mia salute sia che io mi ritiri, cosicché ognuno possa tornare a concentrarsi sul proprio tennis qui a Parigi. Non avrei mai voluto essere una distrazione e accetto le critiche di chi dice che non era il momento migliore per sfogarmi e che il mio messaggio sarebbe potuto essere più chiaro. Non banalizzerei mai la salute mentale né userei il termine alla leggera. La verità è che ho sofferto di depressione dallo US Open 2018 e ho faticato molto a convivere con tutto questo. Chi mi conosce sa che sono introversa, spesso ho le cuffie, che mi aiutano a controllare la mia ansia sociale. Sebbene i giornalisti siano sempre stati gentile con me, non mi sento bene quando devo parlare in pubblico e prima di discutere con i media di tutto il mondo sono travolta da attacchi d'ansia. Sono nervosa ed è stressante cercare di dare le risposte migliori. 

Alla fine, Naomi Osaka non è più riuscita a nascondere i demoni con cui convive ormai da tre anni. Ha messo da parte l'immagine di fortissima tennista ventitreenne, per mostrare il suo volto più umano. Ha chiesto scusa per il modo in cui, qualche giorno prima, aveva provato a spiegare le sue difficoltà. Ha parlato di depressione, ansia sociale e stress, tre problematiche che possono investire chiunque, anche gli atleti più pagati e famosi al mondo. Naomi Osaka ha voluto far capire che dietro la campionessa c'è una donna che convive con disagi quotidiani. Una volta arrivata a Parigi le cose non sono migliorate. La sua volontà di evitare le conferenze stampa non era un semplice capriccio, bensì un'arma di difesa:

Mi sentivo vulnerabile e in preda all'ansia, quindi ho pensato sarebbe stato meglio tutelarmi ed evitare le conferenze. L'ho comunicato in anticipo, ho scritto privatamente al torneo chiedendo scusa e avvertendoli che sarei stata felice di parlare dopo il torneo.

Naomi, però, è stata accusata di cercare una scorciatoia per sfuggire ai suoi impegni, di voler trarre vantaggio nascondendosi dietro il problema della salute mentale. In realtà, si trattava solo di una ragazza che stava chiedendo aiuto senza essere in grado di farlo. Non può essere un caso che, dopo Dominic Thiem, un altro pezzo da 90 del tennis soffra dello stesso disturbo. Attraverso un gesto forte, la 23enne giapponese proverà a cambiare le cose:

Mi prenderò un po' di tempo lontano dal campo, al momento giusto voglio discutere con il Tour per discutere come possiamo migliorare le cose per giocatori, stampa e tifosi.

Ora che il suo sfogo è stato compreso, la situazione psicologica della tennista non potrà più essere ignorata. Il rischio che altri atleti soffrano degli stessi problemi e non lo dicano c'è ed è reale. Naomi Osaka ha avuto il coraggio di sfondare un muro, ora il mondo del tennis dovrà trovare il modo per aiutarla, per recuperare una campionessa ma soprattutto una giovane donna finita nel vortice della depressione.

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