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Australian Open

La prima cosa che ha fatto Sinner dopo la vittoria agli Australian Open: una mentalità pazzesca

Jannik Sinner subito dopo il trionfo agli Australian Open ha parlato con il suo allenatore. Il suo primo pensiero è sempre come migliorare.
A cura di Marco Beltrami
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Jannik Sinner ogni mattina ha un obiettivo, quello di diventare un giocatore migliore del giorno precedente. È un perfezionista il tennista italiano e lo ha dimostrato anche durante e dopo la finale degli Australian Open vinta con un'eccezionale rimonta su Daniil Medvedev. Un gigante da tutti i punti di vista, tecnico-tattico ma anche mentale.

È questa la principale forza di questo ragazzo altoatesino, come dimostrato anche dal primo pensiero post trionfo Slam. Chiunque si sarebbe dedicato soprattutto ai festeggiamenti, rimandando il momento delle analisi e delle valutazioni su cosa è andato per il meglio e su cosa invece deve essere corretto per crescere ulteriormente. Un'etica del lavoro unica per Sinner che ha subito parlato con il suo coach Simone Vagnozzi per capire come e dove migliorare per crescere.

È stato proprio il nuovo campione degli Australian Open a rivelare tutto come se fosse la cosa più normale del mondo. Invece di di lasciarsi andare a festeggiamenti sfrenati per l'eccezionale risultato, il pensiero principale è stato subito al dopo, su come poter lavorare meglio condividendo queste riflessioni con Vagnozzi: "Dopo la partita abbiamo già parlato con Simone su come possiamo migliorare ancora. Quindi, sai, fa tutto parte del processo".

È stato abituato così Jannik Sinner, sia dai suoi genitori che ha ringraziato per la libertà di scelta concessagli sempre in termini di sport, sia dai suoi tecnici che lo hanno aiutato a tirare fuori sempre il meglio, aspetto non facile nel tennis. Calmo, riflessivo e intelligente Jannik sa bene che solo con dedizione e sacrificio può restare su livelli eccezionali e puntare più in alto, magari anche al primo posto al mondo. Le sue parole post-match hanno in tal senso sorpreso tutti, per pragmatismo: "È un grande momento per me e la mia squadra, ma d'altra parte, sappiamo anche che dobbiamo migliorare se vogliamo avere un'altra possibilità di ottenere di nuovo un grande trofeo. Questo è tutto il processo e il duro lavoro pagherà sempre".

Anche perché pur essendo giovane, Sinner sa bene come possa essere effimero il successo senza il duro lavoro. Oggi il suo status è quello di "tennista da battere" e l'asticella si è alzata tanto, con i margini di errore calati notevolmente: "Avere questo trofeo, è una sensazione incredibile. Mi sento grato per averlo qui. Ma so che devo lavorare ancora di più, perché gli avversari, troveranno il modo di battermi e io devo essere preparato. Vediamo cosa verrà in futuro". Insomma: lavorare, lavorare e lavorare, come un mantra.

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Darren Cahill, il suo "supercoach" che in carriera ha aiutato tanti big del tennis a raggiungere risultati eccezionali sa bene di lavorare con un atleta e una persona speciali: "È un ragazzo speciale. Assorbe tutto e prova sempre cose nuove in campo. Vuole solo migliorare. Sono sicuro che dopo questo risultato non si fermerà. Non si fermerà mai". 

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