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Holger Rune dopo il grave infortunio: “Forse questo è lo schiaffo in faccia di cui avevo bisogno”

Holger Rune ha iniziato la lunga e dolorosa riabilitazione dopo il grave infortunio al tendine d’Achille, il 22enne danese prova a vedere il buono che c’è: “Forse questo infortunio è lo schiaffo in faccia di cui avevo bisogno per farmi prendere sul serio il mio talento e mostrare a me stesso di cosa sono realmente capace”.
A cura di Paolo Fiorenza
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È passato un mese esatto dal grave infortunio di Holger Rune, il peggiore che possa capitare a uno sportivo professionista: la rottura del tendine d'Achille, non provocata da alcun evento traumatico ma occorsa all'improvviso in partita lo scorso 18 ottobre mentre era impegnato a Stoccolma contro Ugo Humbert. Il 22enne danese era uscito dal campo in lacrime, sorretto a spalla: sapeva bene cosa avrebbe significato quell'infortunio, una mazzata con una riabilitazione lunga e dolorosa, con conseguente assenza altrettanto lunga dai campi da tennis. Adesso che lo shock è alle spalle e resta il peso sul corpo e sull'anima, Rune prova a trovare un senso nella sua vicenda: Holger afferma che "è lo schiaffo in faccia" di cui aveva bisogno.

Il grave infortunio di Holger Rune a Stoccolma: rottura del tendine d'Achille

Quel giorno a Stoccolma Rune stava giocando la semifinale contro Humbert ed era avanti 6-4/2-2, quando ha sentito un colpo secco dietro il tallone. Ci è voluto poco a capire che si trattava dell'incubo peggiore, la lacerazione completa del tendine d'Achille sinistro. Il tennista danese, attuale numero 15 al mondo e un po' in calo rispetto alle grandi aspettative di quando a 20 anni era salito in quarta posizione del ranking ATP, sarà costretto a restare fermo per gran parte delle stagione 2026, con tutte le incognite relative al recupero della sua competitività precedente all'infortunio.

La disperazione di Holger Rune a Stoccolma subito dopo l’infortunio: aveva capito tutto
La disperazione di Holger Rune a Stoccolma subito dopo l’infortunio: aveva capito tutto

Rune non si è perso d'animo e ha reagito da campione, mostrandosi sui social mentre già si allena colpendo la palla da seduto, visto che non può ancora appoggiare il piede. E ora, parlando con ‘Hard Court', Holger mette tutto in una prospettiva non di disastro per la sua carriera, ma di opportunità di crescita: "Onestamente, penso che il mio infortunio sia stato uno shock per molti tennisti e atleti perché non ho mai avuto problemi alla caviglia – premette – e il mio corpo era super sano. Non avevo problemi di infiammazione e lo so per certo, perché dopo una primavera difficile ho fatto così tanti test del sangue, test cellulari, scansioni, risonanze magnetiche, etc, sulla mia condizione fisica, e i risultati mostravano che ero super forte".

"Quindi questo non doveva succedere, non avrebbe dovuto essere possibile – continua Rune, parlando delle possibili cause di un infortunio così grave – Ho 22 anni, sono sano e forte, eppure è successo. Ma non credo nell'essere ‘sfortunato' o avere ‘sfortuna' nello sport. Tutto accade per un motivo, e c'è una spiegazione dietro ogni cosa. Quindi la cosa principale che potrebbe aver causato questo infortunio è la fatica, e questo è super spaventoso per l'intero settore sportivo. Lo sport è intrattenimento, e amiamo intrattenere, amiamo che le persone godano nel guardarci giocare. Dobbiamo solo assicurarci di ascoltare anche i nostri corpi. Può essere molto difficile farlo quando ami davvero giocare a tennis come me, e ami il gioco, i tornei e i tifosi".

Rune vede un senso nel suo dramma: "Forse questo infortunio è lo schiaffo in faccia di cui avevo bisogno"

A Rune viene poi chiesto qual è l'insegnamento più grande tratto dalla vicenda e ammette che questo infortunio gli ha mostrato che non può dare per scontato il suo talento e anzi lo deve coltivare per fare quell'ulteriore salto di qualità di cui finora non è stato capace: "Non ho mai dubitato del mio amore per il tennis, ma davo per scontato il mio talento. Mi guardo indietro e vedo tutte le cose che avrei potuto e probabilmente avrei dovuto fare diversamente. Non solo l'allenamento, perché lì è la mia passione, ma tutte le cose intorno, che cosa mangi, etc. Per diventare Top 5 e più su, per vincere i tornei del Grande Slam, devi fare tutto in modo davvero costante. Ma sai, non tutta la vita è una linea retta verso l'obiettivo, e gli ultimi anni…".

"Penso che anch'io avessi bisogno di questa fase nella mia vita. Per maturare al mio ritmo. Sicuramente ha comportato un costo in termini di classifica e trofei, ma forse era necessario per me. Non possiamo annullare ciò che è fatto, e forse questo infortunio è lo schiaffo in faccia di cui avevo bisogno per farmi prendere sul serio il mio talento e mostrare a me stesso di cosa sono realmente capace. Onestamente, non vedo l'ora di portarmi a un altro livello", conclude un Rune motivatissimo a tornare com'era prima, anzi più forte.

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