Cobolli vede comparire Fognini in fondo alla sala stampa, non si trattiene: “Non te ne rendi conto”

Il 9 luglio 2025 è un giorno che Fabio Fognini non dimenticherà: il tennista ligure ha annunciato a Wimbledon che si ritira dal tennis giocato con effetto immediato. Il meraviglioso match di primo turno perso contro Carlos Alcaraz resterà dunque l'ultimo di una carriera lunghissima, durata 20 anni e con picchi molto alti come la vittoria a Monte Carlo o il trionfo in doppio con Bolelli all'Australian Open. Dopo la conferenza in cui ha reso noto a tutti la sua decisione, Fognini è andato in tribuna a godersi l'incontro dei quarti tra Flavio Cobolli e Novak Djokovic, vinto dal campione serbo. Poi quando – nel corso del successivo incontro con la stampa – il 23enne toscano ha visto ‘Fogna' comparire in fondo alla sala, gli ha detto tutto quello che in quel momento gli suggerivano le sue emozioni.

Cobolli si rivolge a Fognini: "Devi essere orgoglioso, ti ringrazio per tutto quello che hai fatto"
Quelle di Cobolli sono state parole bellissime: "Hai fatto una carriera stupenda, devi essere fiero di te stesso, hai fatto molto per tutti noi, magari non te ne rendi conto, ma hai aiutato molti ragazzi e se oggi il tennis italiano è in questo stato è anche e soprattutto merito tuo. Secondo me devi essere orgoglioso di quello che hai fatto, non ti ho mai visto come un ribelle (Fabio qualche ora prima aveva usato questo termine riferito a se stesso, ndr), ma come un bravo ragazzo, un combattente in campo che ci ha dato spettacolo per tanti anni".
"Mi dispiace che ti ritiri, perché averti qui con noi ci faceva piacere, soprattutto a me – ha concluso Cobolli, come riportato da ‘Ubitennis' – Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto, ti faccio i migliori auguri per tutto quello che verrà, perché non me l'hai detto, e basta così".

Già in precedenza Cobolli, che dopo l'ottimo torneo giocato a Wimbledon entrerà nella Top 20 mondiale, aveva detto come Fognini fosse stato per lui fonte di ispirazione: "Se sono qui oggi è perché ho iniziato a guardare in TV il tennis e mi addormentavo con le sue partite, mi ha spinto a scegliere questo sport, mi ha spinto nel credere nei miei sogni, l'ho sempre visto come un idolo, una persona su cui affidarmi anche nei momenti in cui mi sentivo giù. Anche solo una sua partita mi dava grande motivazione, un grande orgoglio". Parole che per Fabio valgono forse più di uno dei suoi nove titoli ATP.