Carlos Alcaraz fa segno al team di tacere, indica una telecamera agli US Open: ha un timore

Carlos Alcaraz era abbastanza infastidito al termine della sessione di allenamento agli US Open con Karen Khachanov. Cosa gli è successo? La presenza di una "practice cam" (una sorta di telecamera di servizio) proprio nella zona in cui aveva sistemato la sua panchina lo ha disturbato. Ed è per questo che ha avvertito le persone che fanno parte del suo team: ha chiesto loro di tacere, non fare alcun tipo di commento tecnico o altro che riguardasse la sua preparazione per il timore che, sia pure indirettamente, i dialoghi di campo possano essere spiati e qualcuno ne possa approfittare.
Alcaraz e la telecamera invasiva: fa un gesto al suo team
Alcaraz è arrivato a New York dopo aver vinto a Cincinnati contro Jannik Sinner (costretto al ritiro perché debilitato da un virus). È in grande forma, sa di essere sotto i riflettori e uno dei più attesi nell'ultimo torneo del Grande Slam della stagione. Lo spagnolo è in fiducia, come si dice in gergo, ma è assalito da un sospetto durante la preparazione su una delle superfici dell'USTA Billie Jean King National Tennis Center. Quel che ha notato non gli è affatto piaciuto.
A termine del training effettuato con il tennista russo, Karen Khachanov (che è stato sorteggiato nell'altro ramo del tabellone di Flashing Meadows), si è accorto che proprio nella sua direzione era puntata una practice cam e ha ammonito tutti i suoi collaboratori affinché svelassero nulla delle loro riflessioni e del resoconto tecnico. Lo spagnolo ha iniziato a gesticolare in maniera palese, fino a quando non ha alzato lo sguardo e indicato il dispositivo.
Non s'era accorto subito che fosse sistemato proprio lì ed è stato colto di sorpresa. In precedenza, infatti, aveva spostato la sua panchina dal centro del campo in una zona ombreggiata così da ripararsi dal sole e dal caldo: proprio lì, sulla sua testa era sistemata la video-camera che trasmette in diretta sia le riprese sia l'audio.
Lo spagnolo appare spiazzato, teme di essere spiato
Facile, facile intuire perché Alcaraz sia rimasto spiazzato: chiunque dei suoi avversari avrebbe potuto ascoltare le sue conversazioni con la sua squadra, qualsiasi riferimento tecnico oppure eventuali piani di gioco. In sintesi, aveva paura che potesse essere scoperto qualcuno dei suoi segreti o dettagli tattici importanti. Per questo motivo Alcaraz ha impedito al suo staff di parlare, chiedendo cautela e bocche cucite. E per caldeggiare il suo consiglio indica la telecamera sopra le loro teste: messa proprio lì non gli piaceva.

Alcaraz nel tabellone degli US Open con Djokovic
La sessione di allenamento è poi proseguita come da programma, con Alcaraz e Khachanov che si preparavano per i loro rispettivi incontri del primo turno. Lo spagnolo potrà incontrare Jannik Sinner solo in finale e debutterà contro Reilly Opelka. Le insidie nel suo lato del tabellone sono Novak Djokovic in semifinale, oltre a Taylor Fritz e Ben Shelton.