Cahill: “Sinner può ancora crescere molto, lavoriamo per un grande obiettivo”

Il successo di Jannik Sinner su Carlos Alcaraz alle ATP Finals passa dai miglioramenti notevoli soprattutto al servizio. Se il tennista italiano ha già fatto capire di voler rendere quest’arma ancor più importante, anche Darren Cahill ha dimostrato di essere già proiettato sul futuro, come tutto il team.
Cahill spiega su che cosa lavorerà Sinner per la prossima stagione
Il coach australiano, che ha deciso di restare un altro anno al seguito di Jannik, ha dimostrato di avere le idee chiare su come rendere Sinner un giocatore ancora più forte. La crescita passerà anche dalla stagione sulla terra rossa, forse la superficie dove il rendimento non è al livello delle altre (parliamo di dettagli). Il pensiero, in particolare, va al Roland Garros dopo la vittoria sfiorata nel 2025.
Cahill, nell’ambito di un discorso più ampio che riguarda la velocità dei campi e delle palline, è arrivato anche a parlare del gioco di Sinner. Riporta SuperTennis: "Credo che si adatti bene a tutte le superfici, lente, veloci o medie. Ovviamente la terra sarà un grande obiettivo per noi l’anno prossimo, per continuare a migliorare il suo tennis su quella superficie. Continueremo a lavorarci".
In cosa è migliorato Sinner al servizio
D’altronde già in questa annata l’asticella è stata alzata, e non poco: "Nel tennis hai il controllo su un solo colpo, ed è il servizio. Jannik Sinner e Simone Vagnozzi hanno fatto un lavoro incredibile nelle ultime quattro o cinque settimane per riorganizzare il servizio e trovare quel ritmo e quella cadenza che gli hanno permesso di alzare la percentuale di prime". Un chiarimento però è opportuno sulla battuta, e su ciò su cui si è lavorato: "Non è solo una questione di percentuale di prime. Se ci interessasse davvero solo quella, gli faremmo rallentare la velocità per metterne di più. Invece Jannik ha aumentato i chilometri orari, tira più vicino alle righe e ottiene molti più punti gratuiti".
Cahill ha ammesso di cercare di imparare dai migliori, ovvero Rafa, Novak e Roger, per garantire più strumenti a Sinner. Tutto con una consapevolezza: che si può crescere, e non poco. "Ebbene Jannik risponda già molto bene, sentiamo che ha ancora margini di miglioramento in quell’area. Questa è la cosa davvero interessante ed entusiasmante nel lavorare con qualcuno forte come Jannik: ci sono parti del suo gioco che possono ancora crescere molto. E vogliamo che giochi il suo miglior tennis a 28, 29, 30 anni".